Tutto cominciò con i gelatini di Giada di “Quando fuori piove”
che ci hanno fatto protrarre l’estate in una giornata uggiosissima
e che hanno talmente emozionato e compiaciuto i nani
da volerlo condividere all’asilo verbalmente ed in più Annamaria gasatissima
mi fa: ”Mamma li voglio portare anche alle mie maestre perché sono DELIZIOSI e perché li HO FATTI IO! ”.
Ora ogni volta che ci accingiamo a cucinare insieme, la premessa è “lo vorrei portare anche alle maestre” che, come appuntamento si fa un poco impegnativo, ma che mi piace come rito e come slancio!
“Un pensiero per te” è il nostro nuovo appuntamento settimanale che non so se riuscirò a condividere sempre ma che trovo il giusto modo di dire ”grazie” a chi si prende cura per tante ore e con tanta premura dei nostri cuccioletti.
Questa volta siamo partiti dalla mela di Biancaneve che sarà il nostro “logo”:
E abbiamo realizzato “Lo Strudel della Dada” e mentre lo facevamo ieri sera, con il babbo che ci faceva da Dj prima di andare a ping pong, mi sono resa conto di come evolvano le competenze dei nostri bimbi da un mese all’altro e come quel momento insieme era un perfetto esempio di “esercizio di vita pratica” montessoriano e di come lasciarli tagliare da soli entrambi con il coltellino arrotondato del set pappa fosse un esempio dell’ “aiutami a fare solo”.
Per realizzarlo vi servono:
*un rotolo di sfoglia
* 10 mele
*marmellata a piacere ( Rigoni a noi piace molto! )
*frutta secca a piacere
*uva passa
e due piccoli aiutanti chef
poi faranno il più loro,
perfettamente montessoriano come momento, perché?!
In forno 210° per 35 minuti!
MANGIATE CON GUSTO!
E portatene una alle maestre!
Così ho ripensato al pregevole articolo, virale e condiviso da tutti su Facebook, di Claudia Di La casa nella prateria e mi sono rivista in molte mamme che si fanno mille domande su come educare al meglio i figli, con che stimoli, con che metodi e che poi cadono in estremizzazioni legate all’insicurezza e al senso perenne di inadeguatezza.
Poi mi sono confermata che siccome ogni bambino è a sé e ogni metodo va attualizzato, non è mai troppa la conoscenza e la documentazione che una mamma attenta vuole “procurarsi” come manuale di istruzioni per l’uso ma che a volte “il calzolaio ha le scarpe rotte”, cioè io che per formazione di studi sono educatrice d’infanzia ECCEDO nel voler fare l’educatrice e invece sono LA MAMMA con i miei limiti e le mie doti, con i miei scazzi e le mie coccole!
2 Commenti
Se ci riusciamo,in questi giorni di vacanza con loro,lo prepariamo per il nonno Dario. E’ uno dei dolci che preferisce grazie Mamma Sara,nonchè la mia biondina,per l’idea
Mi farai sapere come viene!