A spasso nella storia: le nostre vacanze romane

Ok. Prendiamone atto.

 

Prendi aerei, treni, vai all’estero, vuoi far scoprire ai tuoi figli e (ri)scoprire tu stesso la varietà del mondo, di culture, luoghi: dalla vetta di un munro sulle Highlands scozzesi alle scogliere del punto più ad est d’Europa, in Portogallo.

 

Poi un giorno ti svegli, hai solo 3 preziosissimi giorni a disposizione (ora che Marco va a scuola dobbiamo cominciare a farci i conti!) e la voglia di scappare via….e allora…e allora niente di più semplice: si va a Roma!

 

E passi 3 giorni col naso all’insù (o all’ingiù talvolta!), con gli occhi spalancati per poter cogliere ogni singolo istante di questa magica, unica, splendida città. Ed elevi l’anima, non solo con gli occhi che si riempiono di bellezza, ma una volta tanto, col cuore che si gonfia di orgoglio, per quello che i nostri antenati hanno saputo costruire, e per qualche minuto dimentichi che mentre una volta andando all’estero se dicevi di essere italiano ti guardavano tutti con ammirazione e rispetto, ora ti senti un po’ la pecora nera.

 

Se siamo stati in grado di fare questo, e se il destino ha voluto che dopo 2000 anni fosse ancora qui, a testimoniarci la nostra grandezza, beh, allora così male non possiamo essere! Il passato è la porta di accesso al nostro futuro!

Ma basta filosofeggiare! Roma è la bellezza da fotografia, che non si può certo descrivere in poche righe di un racconto, ma è anche il dinamismo: gente vitale ed ospitale, clima stupendo (insomma, ci siamo dovuti rifugiare in una chiesa per un acquazzone, ma ci può stare, è pur sempre novembre!).

 

Avendo deciso un po’ all’ultimo minuto, non abbiamo pianificato come nostra abitudine, ma ecco cosa siamo riusciti a tirar fuori dal cilindro…(grossa parte del merito ad Ale, ad onor del vero)

 

Giorno 1, venerdì

 

Arriviamo verso le 10,30 (levataccia!), sulla via per l’appartamento ci fermiamo ad acquistare il Roma Pass, un pass che da diritto a viaggiare gratis sui mezzi nell’area urbana ed ingresso gratuito alle prime due attrazioni, + riduzione sui successivi. Costa 34 eur però, per esempio, se si va come prima cosa a Colosseo (per il quale c’è persino un tornello dedicato e si salta la fila!) e Fori Imperiali,  e poi come abbiamo fatto noi ai Musei Capitolini in Campidoglio, da sole queste due entrate costerebbero 25 eur.

 

All’appartamento, trovato su airbnb, ci accoglie il nostro ospite Andrea, una persona squisita: ex avvocato, ora è presidente dell’Accademia di Scacchi, ha una casa favolosa che ha diviso in due per ricavarci un appartamento per gli ospiti, ad uso degli amici, quando gli capita, e a disposizione di visitatori come noi, nel resto del tempo. Ci offre da bere e preziosi consigli sul soggiorno (dove mangiare, ecc.) e si scusa di non averci potuto dare le pizzette che aveva preso per noi ma ha dovuto dare ad una vicina rimasta chiusa fuori di casa. L’appartamento non è centralissimo, zona Monte Mario/Balduina, ma è appena sopra il Vaticano, ben collegato al centro da autobus e un treno metropolitano (stazione Balduina). E’ nuovo di zecca, curatissimo, luminosissimo, lindo.

 

Facciamo uno spuntino ad una piccola pizzeria al taglio con  qualche tavolo che ci ha suggerito Andrea: gnam, pizza romana (sottile e bianca) con stracchino e ‘nduja, fritti vari (supplì, fiori di zucca) ed altre gustosità.

 

Scendendo in centro, ad onor del vero, devo piombare anch’io in un cliché: è un giorno festivo, alla fermata dell’autobus passano i minuti e non c’è l’ombra di un bus ne’ è possibile in alcun modo, a meno che non si sia dotati di una connessione internet ed uno smart phone e la app dei trasporti di Roma, indicando il codice stampato sul palo della fermata, capire a quali orari passerà …(?$£%”?”). Incontriamo due che erano saliti con il treno, e seguendoli lo andiamo a prendere anche noi.

 

Atterriamo al Vaticano, giusto in tempo per….vedere la gente che sta defluendo, dopo l’Angelus del papa, dalla piazza transennatissima come un grande scheletro di un palazzo in costruzione. Peccato, questo Papa Francesco ci piace e visto che eravamo qui ci sarebbe piaciuto partecipare all’evento! Naturalmente tutti i fedeli prima di andarsene si mettono diligentemente in fila per entrare a San Pietro: impraticabile.

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Al pomeriggio alle 15 andiamo al luogo di ritrovo, nella piazza davanti a Santa Maria in Cosmedin, dove si trova la Bocca della Verità: nei giorni precedenti abbiamo trovato e prenotato una visita guidata organizzata da un circolo culturale romano, Roma e Lazio 4 you, appositamente per famiglie con bambini. La visita che ha per titolo “La nascita di Roma”, conduce nei luoghi dove Romolo e Remo (anzi, come ci dicono: Remo e Romolo; o come dice il nostro Luca: Romolo e Remolo) hanno fondato la città, il tutto raccontato con un taglio molto fiabesco, tra epica e mito, per catturare l’interesse dei bambini. Accompagnati da una archeologa, si parte con la prova di coraggio di infilare la mano nella Bocca della Verità, poi entriamo nella bella chiesa greco-romana di Santa Maria in Cosmedin, e poi fuori, dalla piazza antistante al Foro Boario e Olitorio, passaggio alla suggestiva Isola Tiberina, dove non eravamo mai stati prima, con immancabile tocco di veracità romana (la gente a far foto davanti alla trattoria della Sora Lella) , costeggiando il Teatro di Marcello, una sosta nel vicoletto che ospita la chiesa del Velabro, un piccolo gioiello nascosto, per approdare tutti insieme al Circo Massimo.

 

Il caso vuole che al Circo Massimo ci sia una fermata della metro, della Linea che conduce alla stazione Ostiense. Tra i suggerimenti di Andrea c’era Eataly, un gigantesco centro commerciale monotematico sul cibo, con vendita e ristoranti e degustazioni delle eccellenze italiane.

Imperdibile.  Credo che la prossima volta prenoteremo direttamente una brandina in uno degli 11 ristorantini! J. Scopriamo con grande gioia dei bambini che il Roma Pass da diritto anche ad un cono alla panna in una gelateria di Eataly. E’ così che Iniziamo la nostra cena itinerante, che nell’attesa che i ristoranti veri e propri inizino il servizio, si arricchisce anche di un assaggio di mozzarella di bufala gigante con birra di un birrificio artigianale. Poi, cacio e pepe per me ed Ale e pizza per i bambini.

eataly

 

Stremati dalla giornata ce ne torniamo a casa col trenino (che fortunamente parte proprio da Roma Ostiense) per il meritato riposo.

 

Giorno 2, sabato

 

Abbiamo un giorno “libero” (per la domenica abbiamo prenotato un’altra visita guidata per bambini). Lo dedichiamo ad un safari un po’ fuori dal comune: alla ricerca di animali di pietra per le vie della città. Le mille Fontane di Roma, grandi e piccole, spesso sono decorate con statue di uomini e di animali: ingaggiamo i bambini nella caccia a questi animali. Da Piazza della Repubblica con la Fontana delle Naiadi (Cigno, Drago, Cavallo e Mostro Marino), a Piazza Barberini (dove però sfortunatamente la fontana è imbragata, ma ce n’è comunque una più piccola ad un’estremità con due giganti api), fino al Quirinale, con i cavalli di Castore e Polluce (e l’immancabile corazziere 1 di Crozziana memoria), e poi i grandi classici: Piazza di Spagna e Fontana di Trevi con lancio della monetina.

 

Qui c’è una statua la cui storia è molto divertente per i bambini: fronte alla Fontana, all’estrema destra, sopra la scalinata, c’è la statua di un grande Vaso (l’Asso di Coppe l’hanno ribattezzato). Pare che il barbiere che aveva bottega proprio lì dietro durante i lavori di realizzazione della fontana non facesse che lamentarsi di quanto fosse brutta, così l’architetto, per ripicca, gli fece costruire davanti questo grosso vaso di pietra, in modo da togliergli la visuale sul cantiere.

 

Purtroppo non riusciamo a sfruttare il consiglio di Andrea di andare al Pastificio (via della Croce, 8, zona Piazza di Spagna), una pasta fresca che a pranzo dà, in vaschette di plastica, due o tre tipi di pasta già cotta, da asporto, a 4 eur. Sembrava simpatico, ma arriviamo lì che è ancora presto, ci dicono che inizieranno dopo una mezz’oretta, in più ci segnala che sono tutte paste piuttosto piccanti, quindi, a malincuore rinunciamo. Non ci facciamo mancare, però, la deliziosa Granita al Caffè con panna della Tazza d’Oro, storico bar nella piazza del Pantheon.

 

Approfittiamo per entrare anche al Pantheon, dove il nostro piccolo scolaro Marco lascia la sua firma nel registro degli ospiti.

 

Un’altra sosta molto gradita ai bambini è il più pittoresco gattile che uno possa immaginare: le rovine di Largo Argentina. Qui trovano rifugio decine di gatti, accuditi da un gruppo di volontari, che sono una vera e propria attrazione (loro malgrado?). Dopo la caccia agli animali di pietra, i bambini si divertono a scovare tra una colonna ed un capitello in marmo il gatto che cammina, quello che si riposa, quelli che si azzuffano! E accompagnano con lo sguardo lungo un breve (per lui accidentato) percorso un dolce gattino grigio a 3 zampe.

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Stanchi per le camminate odierne, ci prendiamo una pausa a Piazza Navona assistendo allo spettacolo di un simpatico artista di strada. Nel frattempo il cielo si fa cupo, comincia a scendere qualche goccia. Cerchiamo un piano B in caso di pioggia per poter far qualcosa al chiuso lì in zona. Troviamo girovagando un po’ su Internet un’opzione simpatica per i bambini. Proprio dietro a Piazza Navona c’è una pizzeria dove se lo chiedi fanno fare la pizza direttamente ai bambini. Nel frattempo ha iniziato a piovere a catinelle, attendiamo dentro una chiesa che la situazione migliori, poi usciti andiamo in cerca della Pizzeria. E’ molto presto (saranno poco più delle 5!) ma ci dicono che possiamo andare e che possiamo far fare la pizza ai bambini. Inizialmente loro sono un po’ sospettosi, dicono che li stiamo prendendo in giro, che non è possibile che gliela lascino fare, ma poi sono così orgogliosi e divertiti di potersela fare davvero da soli!!!!

E un’altra giornata intensa se ne va.

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Giorno 3, domenica

 

Alle 11 abbiamo un’altra visita guidata per famiglie e bambini, in partenza dal Campidoglio. Nel frattempo, facciamo il secondo tentativo per il Vaticano: saranno circa le 9,30; questa volta l’Angelus c’è tra oltre due ore, ingenuamente pensiamo: vuoi che ci sia così tanta gente? La risposta è: SI, già a quell’ora folle di fedeli e curiosi si recano in massa verso San Pietro, tra un cornetto e una bandierina di papa Francesco.

 

Ok, ok, abbiamo capito l’antifona. Niente San Pietro, vorrà dire che avremo un motivo per cui tornare.

 

Fuori le mura c’è una piazza che fa da capolinea per diversi bus. Ne individuiamo uno che ci porta proprio in zona Piazza Venezia. E i motivi per cui oggi siamo quelli che siamo (vedi osservazioni ad inizio racconto) si fanno di nuovo evidenti…C’è già l’autobus alla fermata. Stiamo per salire, ma mentre ci avviciniamo cambia la scritta nel pannello: “DEPOSITO”. L’autista, cellulare alla mano, sale e scende continuamente, accende e spegne, cerca di maneggiare dei portelloni con una sola mano. Passa talmente tanto che fanno in tempo ad arrivare altri due autobus, stesso numero, uno dietro l’altro. Saliamo sul primo che arriva. L’autista, bel bello, spegne il motore, cellulare da una parte, sigaretta dall’altra, scende e ci lascia lì in attesa. Porte aperte, nel frattempo l’autobus si riempie.  Assistiamo alle peripezie dell’altro autista, a fianco, che ancora cerca maldestramente di fare qualcosa, ed alla fine se ne va passando le ruote sull’aiuola.

 

Dopo che ha finito sigaretta e telefonata, l’autista….che fa? No, non riprende il suo posto: si affaccia dalle porte centrali e dice: “Ehhh…, scusate signori, ma parte l’autobbus dietro…”. AArrrghh…..Ohm, ohm….Non è per il singolo episodio in sé, ma è possibile che tutto debba essere lasciato alla discrezionalità del singolo? Vabbé, non apriamo squarci incolmabili ed inutili…

 

L’archeologo che ci accompagna durante la visita, che questa volta ha per tema “La Roma degli Imperatori” e parte dal Campidoglio, lungo via dei Fori Imperiali, fino a raggiungere il Colosseo, è bravo e coinvolgente. Fa domande ai bambini, racconta storie divertenti (le Oche del Campidoglio che scacciarono i Galli, la Lupa, le vicende dei gladiatori e delle bestie feroci al Colosseo).

 

I bambini ascoltano, chiedono, interagiscono, assimilano a modo loro: “…Michelangelo ha progettato Piazza del Campidoglio…(“ah, una Ninja Turtle”); “…la dea Flora…” (“come le Winx!”), ma è un modo come un altro per imprimergli nel cervello la storia, l’arte.

colosseo

 

Ovunque si volga lo sguardo, si coglie la magia di questa città: l’imponente (anche se per pochi palati) Altare della Patria qui, il Colle Campidoglio là, il Palatino poco più indietro, con il più antico giardino botanico del mondo; I Fori imperiali, che si ergono da sotto il livello stradale odierno, i Mercati di Traiano, testimonianza in un sol monumento dello scorrere del tempo, con la base di epoca imperiale sormontata dalle strutture medievali, a loro volta inglobate nel complesso conventuale del XVI secolo. E alla fine del lungo Viale, LUI, il Colosseo. Se l’Italia dovesse essere rappresentata in un sol monumento, penso che molti sceglierebbero quello. Lo vedi sui libri, nei film, nei documentari e quando ci sei davanti, è un simbolo che si materializza.

 

Finita la visita guidata, prima di entrare al Colosseo dal nostro accesso VIPS  - Roma Pass! ;) –, visto che è l’ora di pranzo, facciamo qualche passo per allontanarci dalla zona super turistica, scovando altri angoli nascosti tipo il Parco del Colle Oppio, a due passi dal Colosseo, dove la locale comunità sudamericana si incontra per partite di calcio e una scampagnata domenicale nel centro città, con frigo portatili e borracce. Pranzo a prezzo modico (4-5 eur la pizza, 5 eur la pasta) in una pizzeria da asporto, Sapori e Delizie (via Giovanni Lanza 102).

 

Il Colosseo è bello dentro come lo è fuori: dà proprio l’idea di magnificenza, di grandeur per la quale era stato concepito all’epoca. Ti aspetti di veder entrare da un momento all’altro i gladiatori (non quelli in costume che ti agguantano nello spiazzo antistante per una foto) con la gente che si alza sugli spalti (senza pollice verso però, perché Ale scopre che in realtà è un’invenzione hollywoodiana).

 

Purtroppo usciti dal Colosseo (sono circa le 15,45) scopriamo con grande disappunto (non solo noi, ma una folla di turisti composti ma giustamente infastiditi) che l’ultimo ingresso agli adiacenti Fori e Colle Palatino era entro le 15,30. Le 15:30?!?!?!??! Boh, a costo di sembrare pedante, visto che è un mio cavallo di battaglia, non posso esimermi: ma è possibile che noi abbiamo delle meraviglie come queste, migliaia di turisti che vorrebbero visitarle, e non siamo in grado di organizzarci per tenere aperto, non dico fino a Mezzanotte, ma per lo meno fino ad un orario decente, che so, le 18, un sito archeologico di rilevanza mondiale, che tutti ci invidiano, che nessun’altro ha?

 

Chiudo la polemica e chiudo anche il racconto, che termina qui, non prima di un’ultimo saluto, tornando per riprendere l’auto, al nostro ospite Andrea, che ci offre le famose pizzette che non era riuscito a darci il primo giorno, con birra e coca per i bambini. Grazie Andrea, grazie Roma! (e mentre lo scrivo, mi risuona nella mente…”….che ci fai vivere e sentire ancora una persona nuova…” lo so, lo so, era per la squadra, io però lo dedico all’intera città!)

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8 Commenti

  1. Francesca
    Postato 24/11/2013 at 10:17 am | Permalink

    brava! bisogna conoscere e visitare la nostra bella Italia, che ci invidiano tutti gli stranieri.
    buona domenica Francesca

  2. Postato 25/11/2013 at 3:05 am | Permalink

    Eh Roma è così… bella, accogliente ma un po’ va sudata! Lo sappiamo bene anche noi! :)
    La prossima volta che ripassate da qui, battete un colpo! A presto!

  3. Postato 25/11/2013 at 9:40 am | Permalink

    sarà fatto sia da parte mia che di Elisa che ha scritto il post
    molto volentieri!

  4. Postato 25/11/2013 at 9:42 am | Permalink

    Buon inizio settimana Francesca!
    Ieri mi sono tenuta lontana dal web solo teatro con la nostra princi!
    Non vedo l’ora di girarla anch’io con i nostri nani l’Italia
    intanto mi ispiro VIAGGIANDO con Elisa che ha scritto il post
    e ne sa di viaggi…

  5. Elisa
    Postato 26/11/2013 at 10:09 pm | Permalink

    Roma è già il mio `quanto manca?`, ma nel senso che non vedo l’ora di tornarci…a proposito di ispirazioni di viaggio, per caso hai notato un post in cui Ale mi ha taggato su FB…?!?! E poi PS2014…un solo nome ma già una bomba! È proprio vero, dovevamo prendere abbonamento alla cieca, tanto male non può andare!

  6. Postato 26/11/2013 at 10:55 pm | Permalink

    corro a sbirciare Elisa…
    a che nome ti riferisci del Ps2014?
    Debbo svenire già a parte comprarmi un giubbino arcterix con i saldi natalizi
    per affrontare il freddo barceloneto? ;-)

  7. Elisa
    Postato 05/12/2013 at 10:25 pm | Permalink

    Ahah! arcade fire, neutral milk hotel e pixies….. Vai di giubbino! ;)

  8. Postato 06/12/2013 at 4:12 pm | Permalink

    tu mi tenti
    tu mi turbi

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