“Dimorare
Ci penso, e dico: dimorare non è abitare. Non è vivere. Non è stare.
Dimorare è una parola bellissima.
Che non usa più nessuno.
“Vivo lì, abito lì, sto lì”. Eccetera.Dicono, tutti.
Ma.
Dimorare è un’altra cosa.
Ha dentro una dolcezza, una cura, un affetto.
E’ uno stare, sì, ma di più. (E’ un esserci mentre si sta, e deciderlo e volerlo e saperlo, mentre si sta).
E’ un vivere, sì, ma di più. (Perchè una dimora è il posto in cui vivi anche quando non ci sei dentro, fisicamente, intendo).
Ed è un abitare, sì, ma lo è in un modo che è grande, quieto e certo.
Io vorrei poter dimorare.”
Acquaragia
Cara Sara,
saluti il 2017 più grande, più ferita ma più in ascolto!
I guru dicono che dalle tempeste si esce, si esce acciaccati ma più forti.
Dicono che per diventare farfalla, devi prima essere bruco.
In questo bozzolo ci stai dentro da un bel po’, sei sempre un Diesel, lo so, ti conosco ormai mascherina!
Sedimenti, stai ferma, solo apparentemente e intanto ti evolvi, involvi, cedi, piangi e poi agisci.
Non cercare quella te che dici di non trovare più.
Lei c’è, lasciala tornare!
Non sarebbe strano se tutto fosse rimasto come prima?!
Un’amica ritrovata ti ha scritto ” Sei ancora lì, solo più grande. Forse non sei più fiore ma albero, che deve pensare a radici, foglie, fiori e frutti e questo non può essere un compito spensierato. La corteccia porta cicatrici e segni, ma la forza e la capacità di un albero non ha paragoni. Abbracciati da parte mia…e come mi dice il mio monaco, ricordati un salmo ogni mattina: Ti lodo Signore perché mi hai fatto come un prodigio!”
Guardati ogni giorno come se fossi un prodigio…questo forse è il trucco, Saretta mia!
Ti devi accettare.
Non sei sbagliata perché ti hanno spento un sogno, non sei meno perché A little Market è stato chiuso e tu, non sai più cosa farai da grande.
Ancora ne soffri, ti sembra che ti abbiano portato via un pezzo.
Non è così, stai solo aspettando di trovare una tua nuova forma.
Non è un fallimento, è una ripartenza.
Impara a dimorare, ama ciò che hai e sei e riparti.
Io lo so, cara Sara, che nel 2018 la troverai l’illuminazione, ritroverai il guizzo e magari pure qualche botta di “c..o”, un’occasione nuova, tua.
Questo è il tuo anno sabbatico, stai capendo cosa fa o non fa per te.
Ti sei rimessa in pista come maestra e lo sai fare ancora, e bene.
Devi solo capire se quella è la forma di quotidianità che ti auguri o se cerchi altro.
Credi ancora a Babbo Natale, io lo vedo.
Lui tifa per i nostri sogni e ascolta i desideri, anche i tuoi.
Tu continua a dimorare come hai imparato a fare in questi ultimi 3 anni.
Ti ricordo che hai lottato con la forza di un leone, ti ricordo che hai amato e tanto, che hai preferito la vita e te la sei giocata.
L’attesa è la parte più difficile del viaggio ma serve per caricare le energie che nel viaggio ti serviranno.
L’attesa è la tua alleata, serve a delineare le linee guida, a curare corpo e anima, a mettere in ricarica la te affossata, a fare strategia, a studiare a tavolino e agire poi di impulso…la natura è sempre in attesa…e tu sei albero, ora.
Sei solo apparentemente fragile, porti i segni ,a sei indomita, sognatrice, leggera e intensa insieme, sei contraddittoria e sfumata ma…ci sei quasi!
Ora cara Sara, esci dal bozzolo e vola.
“Costruire è sapere e poter rinunciare alla perfezione” Niccolò Fabi
La vecchia Sara del 2017 che ti sta aspettando!
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♥♥♥