Inizio a scoprirmi
A farvi conoscere alcune mie costanti:
Una su tutte è la Lella, amichevolmente chiamata così da noi”ragazze”
ma in realtà trattasi della mirabolante Lella Costa.
Se ancora non vi ci siete imbattute/i vi incoraggio a farlo.
Un suo spettacolo condiviso con l'amica del cuore o con l'amore di una vita
Lascia senza parole con un magone sorridente, con quel groppo si dice in veneto,
quel nodo silenzioso per cui esci sollevato e pensante…
vi par poco uscire sollevati e soprattutto pensanti?!
Comunque prima di diventare mamma
vidi e poi lessi il testo del monologo “Stanca di guerra”
e non posso esumermi dal donarvene dei richiami
perché ora che ci siete dentro o quasi dentro commosse applaudirete…
perché “ragazze”ci vuole ironia,tanta ironia per fare le mamme
e ci vuole INDULGENZA,
io mi debbo perdonare almeno 5 volte al giorno
per un urlo uno stizzo un broncio di troppo.
Ci vuole anche un sano “ma diciamocelo” tra mamme
Condividiamo panico,inadeguatezza,ansia,ambivalenza,
sorrisi e lacrime,poesia e conflitto
No no non temete
non vi riporto il testo della Mannoia anche se…
siamo così…è difficile spiegare…ci starebbe alla perfezione
“Salve, io sono tua madre. Mi pare corretto e doveroso informarti che,secondo una scuola di pensiero contemporanea molto diffusa e attendibile,il mio ruolo è destinato ad essere centrale e devastante.
Puoi tranquillamente attribuire a me la colpa del 90% di tutti i tuoi guai,problemi,sfighe,frustrazioni e catastrofi”
Si perché carissime partiamo già scariche
Con un fardello di responsabilità colpevole
Non da poco
“È che va tutto talmente in fretta… Sei appena riuscita a scoprire qual'è il punto preciso in cui il tuo braccio si adatta perfettamente alla forma della sua testa,che lui già la tira su la testa, e si guarda in giro da solo.
….
“Mamma, ho fatto un sogno orribile,mamma vieni qui…
Mamma dove sono i miei jeans, libri, calzettoni, barbie…
Mamma ho un mal di testa bestiale…mamma, fa male, mamma fa tanto male, mamma mamma mamma…
e tu non sei capace. Ma fai finta benissimo. Fai finta di essere tu quella che è li per dare, abnegarsi, sacrificarsi, curare. Ma in realtà sai perfettamente che in tutto questo TU sei quella che prende. Sei li e fai incetta a mani basse di tutte queste parole, gesti, corpi, odori. E c'è questa pienezza tale, questa TALE E SCOSTUMATA, INDECENTE FELICITÀ che se anche lei adesso va via per conto suo comunque tra noi non può finire qui, deve per forza restare dentro di lei una specie di tesoro, di scrigno segreto di cui neanche sa di avere la chiave
….
E allora? e allora prendiglieli tu i remi, e daglieli.
E anche la barca, piccola, a vela…
Però daglieli tu, e aiutala a partire. Non con quella faccia. E che faccia devo fare?
“Bene, visto che ritieni di essere grande abbastanza…
“Tu dille soltanto ciao, ma guardava andar via. “E allora ciao, piccola barca, piccolo rematore. Buon viaggio, buon vento, e grazie.”
11 Commenti
Eccomi! Buon debutto!!!!
E avevi ragione: avevo scordato questo pezzo di monologo e a rileggerlo mi sono inevitabilmente commossa!
A presto!
Giada
Non sono mamma (purtroppo e con grande dolore – ma parliamo d’altro) ma zia del dono più bello che mio fratello mi potesse fare, Giulia.
Sento questo monologo un po’ mio perchè a volte questa piccola principessa di non ancora 5 anni diventa un terremoto e stranamente questo coincide quando rientro da una giornata di lavoro che mi ha devastata e l’ultima cosa che vorrei fare è giocare a “negozio” o a “facciamo la recita di Natale”….
Giulia mi chiede la minestrina alle 4 del pomeriggio, prende i miei trucchi e se li porta via, si prova le mie scarpe, mi dice che mi metto i pantaloni da zingara, mi dice che ho il culone, sbatacchia le mie gatte, mi fa innervosire quando non riesco a gestirla…. ma è anche quella che mi disegna sotto un arcobaleno, insieme all’uomo che mi sta accanto e mettendosi sotto anche lei…lì vicino, insieme a noi… quasi riconoscendo il vuoto che c’è dentro di me e quasi volendolo colmare.
E quando sarà pronta a remare, so che ci sarò magari dandole una piccola spintarella dalla riva… e so che ancora una volta abbasserò la testa coprendomi gli occhi con la frangia per non farmi vedere commossa…
Grazie per aver condiviso questo bellissimo monologo…
Ele <3
Eccomi!!
brava! mi piace molto la grafica e il monologo è stupendo.
A presto
Odile
@Eleonora le zie e gli zii sono un patrimonio così prezioso per i nipoti,
la spintarella e la complicità di una zia è fondamentale e sono certa che tu sIA una zia FANTASTICA!
@Quandofuoripiove con tutte le volte che mi hai commossa tu con i tuoi post e i tuoi suggerimenti!
<3!
@Odile lentamente cautamente sono arrivata!^_*
Fiera di essere la tua mamma…appunto mamma mamma mamma…………..e la nonna di peio e pevare…vai avanti così e ricordati che anche se la strada è in salita,hai tutte le carte in regola per farcela….mi piace tutto di questo blog. Anche se si può pensare che è un commento di parte non è così.Ma tu guarda biondina cosa riesci a combinare…te amo
@mamma ci ho messo un anno
lo sai che sono lenta a carburare ma arrivo e quando arrivo non mollo!
grazie sono molto felice che ti piaccia
testimone paziente delle mie cadute e risalite
delle mie lune e dei miei soli!
love
s.
cara Eleonora i miei 2 figli sono fondamentali, come lo sei tu…pensa che mia nbipotina dorme con lo zio e quando si sveglia corre nel lettone a coccolarsi con l’altro zio e la sua morosa…meraviglioso e indispensabile il tuo ruolo
Grazie Cristina, mi fai commuovere…
Ti leggo solo ora,Sarotti del mio cuore,ma sai che anch’io arrivo lunga e che quando arrivo, poi ci sono dentro tutta.
Complimenti e auguri per questa nuova avventura!
Ti immagino come una viaggiatrice in una piccola barca, c’è’ voluto un po’ di tempo per costruire quel mezzo, ma ora è robusto e confortevole per farti cavalcare onde alte o mare placido.
Ci voleva tutto questo spazio di tempo, credimi.
Buona partenza!
Ti lovvo sempre
Go Sara go!
Sonia