di Giusy Celestini
Il 2013 è stato un anno che definirei difficile. Non saprei trovare altri modi per descriverlo: pur conservando gli alti e bassi tipici, mi pare si sia distinto per l’ostinata perniciosità di alcune questioni. A tratti goliardico, in altri coatto e aggressivo, talvolta romantico ma troppo spesso fedele ad una realtà che poco mi è piaciuta (mostratami così, in tutta la sua ineluttabilità), il 2013 è uno di quegli anni che lascio con pochi rimpianti. Forse nessuno, se proprio devo essere sincera, eccezion fatta per qualche fotografia che dalla mia mente si erge soave più delle altre. Protagonista indiscussa di questo anno che sta per concludersi è stata la mia forza, che mai avrei creduto potesse essercene così tanta, tutta contenuta in una Giusy Celestini (fragile e “piccola”) come me.
Il 2014 non porterà il peso delle mie aspettative, non lo caricherò di alcun buon proposito (non sia mai che poi Saturno, ostile ancora per un anno, non mi si indispettisca più del dovuto). Tuttavia, mi impegnerò particolarmente nell’arrecarmi delle fantastiche rughe d’espressione intorno agli occhi per aver abusato di sorrisi. Sempre e per sempre, di qui all’infinito, senza sosta e senza ragioni, da sola (nel caso) o in condivisioni accuratamente scelte, lontana dalle brutture di pensieri e gesti, distante dal cattivo gusto.
Che sia un 2014 di sorrisi a prescindere, di ragioni gaie scovate nell’anfratto più polveroso delle proprie solitudini e tristezze, che possa essere foriero di soluzioni mai pensate prima e di bellezza dell’anima. Che vi accompagnino i pois, le righe, i fiori, che siate vestiti di buonumore sempre, che nulla possa scalfirvi più del dovuto, che si inciampi appositamente sapendo che poi è davvero bello rialzarsi.
Che sia un anno di autenticità guadagnata, di sentimenti schietti e fieri, di pensieri edificanti, di cappelli colorati e di sguardi stupiti.
Che sia un anno che valga la pena vivere:
attivo, preponderante, intraprendente, PIENO. Vivo.
Buon anno a tutti voi. Col cuore.
