Il Carnevale fa emergere in maniera più evidente e marcata quanto possano essere diversi due fratelli tra loro, e quanto conti il temperamento in ogni loro modus operandi…il temperamento inteso etimologicamente come “mescolanza degli aspetti innati della personalità” .
Ecco quindi la sorella che non aspetta altro che travestirsi, ciurmarsi in gergo paterno, agghindarsi, truccarsi ed esibirsi trasformandosi con una duttilità disarmante ed un’intensità teatrale ineccepibile in una mattina qualunque e malaticcia, interpretando Elsa dalla A Alla Z come nel cd più consumato della sua personalissima storia di quai cinquenne.
Notare la faccia perplessa e un poco annoiata del fratello che la osserva un po’ stranito poi si approccia ad un tentativo di travestimento a sua misura…imparare ad indossare i guanti che da quella volta ha voluto…ma dei mostri sia chiaro ;-)…e per scaldarsi le mani, non per altro!
La proiezione di “far finta di…essere Elsa” è di certo nutrita socialmente dall’ambiente in cui Annamaria si relaziona e cresce, è diciamo condizionata ma da sempre lei si è rivelata prediposta a travestirsi per impersonificare gattini, unicorni, principesse, pirati, fate smemorine…mentre Tommaso teme le novità, ci mette più tempo ad accettarle e sceglie la via più a sua misura…diventa gatto, pompiere, papà e altro senza bisogno di mezzi esteriori che lo identificano…qundi a Carnevale non vuole travestirsi, non ama i carri chiassosi e la confusione delle feste paesane.
Non so se il timore di Tommi sia più legato al travestimento in sé come paura dell’ignoto o al suo non amare essere al centro dell’attenzione, pur sapendo esercitare capacità teatrali nettamente superiori come intensità e durata rispetto alla sorella, soprattutto quando cade o fa il bagnetto.
Osservarli ed imparare a rispettare i loro tempi e le loro modalità è molto prezioso…individuare strategie per mediare o offrire loro mezzi rivisitati per partecipare ad un momento comune e conviviale diventa spontaneo…eccomi a rispolverare un post che mi piacque tanto, ma che allora non mi apparteneva, di Giada e il suo super eroe rivisitato e non invadente: il kit del supereroe!
Sono curiosa di scoprire come sarà il terzo frugoletto di casa!
Intanto me li godo nella loro COMPLICE diversità:
“Il bambino ha bisogno di ordinare il caos formato nella sua coscienza dalla moltitudine di sensazioni che il mondo gli ha dato. Come un esploratore ha bisogno di una strada (cioè qualcosa di limitato e diretto) che lo conduca al suo fine e lo salvi dalle deviazioni affaticanti che non permettono di avanzare”. Maria Montessori