EXPO – EXtra POtenza
Eccitazione, tema hot dei quotidiani, mille polemiche molto prima di posare il primo pilastro – questo è Expo. La parola più quotata nell’ultimo anno in vari contesti. C’è chi era pro, c’è chi contro la realizzazione del gigante a ridosso di Milano, per la precisione a Rho. Ma cosa è Expo? Sinceramente detto prima che nascesse tale fermento in Italia, ignoravo totalmente l’esistenza di questo evento. Ma a forza di sentire in ogni dove la parola Expo mi sono voluta informare. Sembrava che qualsiasi dialogo senza la parola Expo perdesse senso, il caffè diventasse più amaro, la piega dei capelli più noiosa ed il telegiornale vuoto… Ma che diavolo succede????
Un po’ alla volta ne sono venuta a capo di sta storia. Ammetto che molto ma molto perplessa perché tuttora non so che posizione assumere al riguardo, nonostante ci sia stata. Decido di astenermi dalla valutazione in assoluto perché sarebbe molto soggettiva. Mi piace invece passarti le mie osservazioni e sensazioni, nonché le informazioni raccolte.Cos’è Expo?
È una esibizione organizzata e riconosciuta dall’Ufficio Internazionale delle Esposizioni con sede a Parigi, Francia, che viene ospitata da un unico paese organizzatore con la partecipazione di più nazioni a tema prestabilito.
Per esempio:
Expo 2012 Yeosu, Corea del Sud a tema Costa e Oceani che Vivono ( 106 paesi, 9 organizzazioni, 14 milioni di visitatori)
Expo 2010 Shanghai, Cina a tema Città migliore, Vita migliore ( 192 paesi, 50 organizzazioni, 73 milioni di visitatori)
Expo 2008 Saragozza, Spagna a tema di Acqua e Sviluppo Sostenibile ( 106 paesi, 5 organizzazioni, 5,6 milioni di visitatori )
Expo 2005 Prefettura di Aichi, Giappone a tema La Saggezza della Natura ( 121 paesi, 4 organizzazioni, 22 milioni di visitatori)
Expo 2000 Hannover, Germania a tema di Umanità, Natura e Tecnologia ( 155 Paesi, 18 organizzazioni, 18 milioni di visitatori)Cos’è Expo 2015?
Esposizione Universale Milano 2015, Italia in svolgimento dal 1º maggio fino al 31 ottobre 2015 a tema ” Nutrire il pianeta, energia per la vita” .
Il tema include tutto ciò che riguarda l’alimentazione, dall’educazione alimentare alla grave mancanza di cibo alle tematiche legate agli OGM.
137 paesi partecipanti, 22 organizzazioni, 23 aziende su 110 ha di terreno con l’aspettativa di 20 milioni di visitatori. Tanta roba vero?Biglietti presi, si parte!!!
Ho scelto un lunedì di agosto, a mio malgrado molto, anzi troppo caldo, sperando di beccare la giornata meno trafficata. Mi ha confermato la mia scelta giusta il poco traffico e zero code in tangenziale. Per la macchina ho prenotato un parcheggio privato a prezzi modici a 200 metri dall’ingresso della fiera.
Il viaggio inizia. Non deve mancare un’ottima compagnia, ovviamente.
Per arrivare alle sbarre d’ingresso passiamo dalla nuova stazione di metro realizzata appositamente per l’Expo( arrivarci in treno da tutta l’Italia e no solo, sembra davvero comodo).
Io e miei tre compagni di avventura ci accodiamo alla folla ( poco traffico inganna, tanti arrivano con la metropolitana ) e arriviamo ai cancelli. Per un’attimo abbiamo la sensazione d’essere in aeroporto. Noi e le nostre borse ci sottoponiamo agli stessi controlli. Un po’ di sicurezza ci deve essere mi dico non sapendo che la metà dei visitatori sono i poliziotti in borghese e non, che girano dappertutto. Credo che ora ci troviamo nel posto più appetitoso per gli attentati…
Tutto ok, siamo dentro, purtroppo per me con altri 100 mila esseri, credo. Non amo i posti affollati e per fortuna appena entrati tantissimi vanno al padiglione zero, come da giro corretto. Noi lo saltiamo e per evitare le code decidiamo di partire dalla fine. Ci troviamo in testa al lunghissimo viale ( 2 km) a studiare la mappa. Eh sì per orientarsi al meglio ci vuole.
Io inizio ad ammirare le strutture che circondano il viale. Ognuna diversa dall’altra esattamente come lo sono i paesi che rappresentano, mille forme e mille colori accompagnati da mille suoni. Sembriamo delle formichine alla ricerca della proprio formicaio.
Tutto appare surreale per quanta diversità concentra questo posto.
Presto scopriamo che sarà davvero molto difficile visitare anche solo un terzo di padiglioni – una parola oscena per descrivere la bellezza è la particolarità che ogni paese concentra nell’apparire al meglio.
Percorrendo la strada principale perdiamo il senso del tempo tra le esclamazioni ” guarda che bella l’Arabia Saudita, Argentina, Cile o Mongolia”.
Sudati arriviamo in fondo e decidiamo democraticamente che ci alterniamo a scegliere che stato visiteremo.
Non siamo così tanto furbi ad iniziare con i padiglioni più gettonati come Italia, Giappone o paesi Arabi dove si fa presto una bella coda con attesa anche di 90 min.
I primi paesi li osserviamo in silenzio cercando di capire cosa ci vogliono comunicare e come si legano al tema dell’expo. Mi sento perplessa, anzi…forse il termine giusto sarebbe mi sento un’ignorante perché in diversi paesi mi sfugge il significato di ciò che mostra a mio avviso fuori tema. O forse la mia mente non è così sofisticata per comprendere l’impegno direi appartenente al futurismo. La Cina ci mostra la sua ricchezza del tè e la sua preparazione da tempi antichi, la coltivazione e la lavorazione della soia e per ultimo il campo di grano composto da 480 piante realizzate in plastica con le punte illuminate a colori, che dalla passeggiata sul ponte in alto creano uno spettacolo. Me lo riesco a godere solo se respingo fortemente il pensiero di tutta quella plastica inutile che tanto inquina. Lo so lo so, non capisco l’arte direte.
A Cuba troviamo solo due bar con i distillati cubani, che servono da bere. Ovviamente a pagamento.
L’Ungheria ci fa vivere lo spettacolo della sua danza tipica con le bancarelle di mestieri antichi come il ricamo e la produzione di oggetti di terra cotta per esempio.
Negli USA invece guardiamo 7 brevi cortometraggi moderni che parlano di origine di alcuni piatti e ci lasciano con la speranza che un giorno anche lo street food diverrà salutare.
Una delusione la vivo da miei compaesani cechi. Tuttora non mi è chiaro come possa centrare la mostra della più famosa università tessile di tessuti seppur belli e particolari con il cibo e nemmeno riesco a collegarci un grande uccello posato nella piscinetta all’entrata ( n.b. è permesso entrare in acqua, non male in questo caldo).
I miei sensi rivivono letteralmente in Marocco. Resto incantata dalla semplicità e dalla bellezza. Il Marocco ispira più di quello che mi aspettavo. Attraverso le foto, le opere d’arte ( comprensibili!), gli odori e la semplicità di piante vere a suon di musica rilassante, scopriamo cosa coltiva ed esporta in tutto il mondo. E c’è da guardare a occhi spalancati. A luce soffusa attraversando le sale molto suggestive entriamo nello shop con diverse loro prelibatezze sia da gustare subito o a casa.
Il tempo vola e lo stomaco comincia a brontolare. Ci sfamiamo in tardo pomeriggio in Giordania con i falafel ed il pollo con riso al curry. Diverso dai soliti sapori ma buono.
Ci fermiamo ancora in Italia ma troppa coda ci scoraggia. Restiamo a bocca aperta davanti all’Emilia Romagna – ai primi di agosto ancora in costruzione… Ma grazie allo spettacolo dell’ albero della vita non ci penso più e la bocca la tengo ancora aperta. Stavolta per ammirare la bellezza, la creatività e l’ingegno bresciano racchiuso in una gigante e soprattutto in una VERA opera d’arte. Mi inchino!!! Lo trovo geniale. Di giorno lo spettacolo dell’ albero è molto fresco e colorato, alla sera invece più affascinante perché accompagnato dagli effetti della luce che nel cielo blu notte risaltano. La musica classica dà il ritmo anche alle fontane di acqua che lo circondano. A metà spettacolo appaiono sul tronco due volti, uno maschile e uno femminile. Sembra l’incontro di Adamo e Eva prima di assaporare la mela proibita.
Questa sosta di circa 20 minuti ci fa accusare la stanchezza. Il conta passi segna 20 km e a noi non ci sembra vero, ai nostri piedi sì invece. Arrivare all’uscita è un’impresa dura perché la testa vorrebbe vedere altri paesi ed altri ancora mentre le gambe si ribellano. Non ci resta di farci una promessa: ritornare un’altra volta più sgamati che mai. Magari di sera per respirare l’atmosfera più intima e magica che offre la luna nel cielo spento. Oppure aspettiamo il 2017 per Expo ad Astana, in Kazakistan a tema Energia Del Futuro.