Forse non tutti sanno che…

a cura di Giusy Celestini,

ha da pochi giorni inaugurato il suo spazio virtuale

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C’è una pratica che vedo compiere molto frequentemente dai miei colleghi, durante la pausa pranzo, ed è una a cui si attribuisce sempre una valenza del tutto innocua: portarsi da casa una bottiglietta di plastica vuota e riempirla di acqua di rubinetto ogni volta che se ne ha il bisogno. In tempi come quello che sto vivendo attualmente, nel quale mi chiedo di continuo cosa sia giusto fare per l’ambiente e per noi stessi, mi sono d’improvviso sentita in colpa per un semplice fatto che mi vede protagonista: io non ho mai riempito nuovamente una bottiglia di acqua. Cioè, l’ho comprata, ne ho bevuto il contenuto e successivamente l’ho buttata. Sempre, generando un rifiuto in più. Mi è capitato che mi avanzasse dell’acqua di quella stessa bottiglia, e che tentassi nel corso delle ore a seguire di berla. Confesso di non esserci riuscita mai perché ho notato che spesso, stappata in seguito a quel tempo nel quale me ne ero completamente dimenticata, la bottiglia aveva un odore sgradevole. Così ho cercato di fare chiarezza, di capire dove fosse il giusto. Il ginepraio è inestricabile, lo dico di già, e confesso che fare una giusta informazione sulla questione non è cosa semplice. Ma mi sono accorta di alcune cose fondamentali, e qui subentra il famoso modo di dire che conosciamo tutti. Infatti, forse non tutti sanno che

 

  • Il BPA, Bisfenolo A, viene utilizzato per la produzione della stragrande quantità di materiali plastici e, nel nostro quotidiano, è presente in bottiglie di plastica, lattine di bibite, biberon (ma qui ci sono delle cose da approfondire) e involucri per alimenti. È considerato NOCIVO per l’uomo non tanto per la sua struttura di per sé, quanto per il fatto che a contatto con temperature calde, possa mischiarsi ai liquidi che andremo a bere o con gli alimenti che mangeremo;

 

  • Le bottiglie di plastica – che contengano acqua, tè, succo di frutta fa lo stesso – sono MONOUSO. Non ce lo dice nessuno ma in realtà quelle stesse bottiglie non andrebbero MAI riutilizzate perché sono sterili e prive di sostanze nocive fin quando non entrano a contatto con l’aria che, inevitabilmente, un primo utilizzo provoca. Il cattivo odore che mi capitava di sentire ne è una conseguenza. La più comune plastica non ha la possibilità di essere bollita e quindi non possiamo da casa ripristinare i regimi di sicurezza che l’azienda imbottigliatrice ci garantisce;

 

  • I rischi per la salute ai quali andiamo incontro, finora accertati, sono di natura neurologica. Ma non solo: si parla anche di forme tumorali che colpiscono il seno nelle donne e la prostata negli uomini.

 

Sui biberon è necessario spendere un approfondimento in più: esiste una legge in Italia che vieta la commercializzazione di biberon contenenti BPA. Ciononostante pare che alcune case continuino a venderli, noncuranti di essere dei fuorilegge e di tutta una serie di danni incredibili che possono causare.

Come ci si difende, dunque? Ci si documenta, si fanno ricerche. Innanzitutto fidiamoci di questo marchio e cerchiamolo ogni volta che compriamo un contenitore di plastica:

Sta a significare che quel prodotto è privo di BPA e quindi non è nocivo per la nostra salute. Ma mi rendo conto che l’argomento è spinoso e controverso, e non è facile venirne a capo. Ho fatto diverse ricerche e mi sono accorta che esistono degli articoli che mostrano quanto il livello di BPA utilizzato dalle aziende produttrici, si sia ridimensionato negli ultimi anni, e quindi pare che niente sia ora così dannoso come un tempo. Altri articoli, poi, ne smentiscono ogni prova e riprendono a metterci in guardia. Sono una che ha un approccio poco terroristico alle cose e che cerca sempre la via di mezzo e il giusto compromesso. Sono consapevole che non potrò mai supervisionare ogni cosa che mi entra in casa e in gola, né potrò mai conoscere danni e rischi di ogni minimo acquisto. Penso però che se non posso fare tutto, non è per colpa mia: si tratta di cose che non posso controllare perché non le produco io personalmente, non le vedo al momento della realizzazione. La mia impossibilità a non avere tutto sotto strettissimo controllo nasce principalmente da un’incapacità oggettiva e NON da una mia non volontà a farlo. Proprio per questa ragione ritengo che fare quello che possiamo sia moltissimo. Non siamo messi nella condizione di cambiare radicalmente le cose ma possiamo cambiare le nostre cose ed educare chi ci sta accanto a fare altrettanto. Forse non saremo mai l’esercito della salvezza ma di sicuro ci verrà riconosciuto il nostro sincero e motivato contributo al bene.

 

E per quanto riguarda le bottiglie di acqua, quelle comprate al supermercato, nuove e ancora da stappare? Come ci comportiamo? Abbiamo visto come il BPA sia nocivo se una bottiglia è sottoposta a calore. Chi ci garantisce che quella stessa bottiglia che troviamo esposta su uno scaffale al supermercato non sia rimasta al sole per un’ora, due o dieci e che abbia reso nociva l’acqua che berremo? Nessuno. Non possiamo controllare quello che non sappiamo né vivere di paranoie. Possiamo solo usare delle accortezze: da un mese circa, ad esempio, sto utilizzando una caraffa di una notissima marca tedesca che serve a filtrare l’acqua di rubinetto. Ero stanca di comprare casse d’acqua pesanti, il BPA mi aveva angosciato abbastanza e la produzione di plastica abnorme che ogni settimana riscontravo in casa mia, mi frustrava oltremodo. Personalmente non posso bere l’acqua di rubinetto perché nella mia città, Roma, è pesantissima ed io inizio a soffrire di ritenzione anche solo bevendone un unico bicchiere. Questa caraffa mi sta aiutando e per ora adempie ai suoi compiti, ammesso si abbiano quelle due/tre accortezze indispensabili delle quali non ci si deve mai dimenticare. Per il lavoro, ho optato per un thermos con l’interno di acciaio, che riempio ogni giorno da casa con l’acqua filtrata. La domanda che segue riguarderebbe il filtro e cosa diventa per l’ambiente una volta gettato nella spazzatura. Ma magari ne parliamo nella prossima puntata.

 

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