Oggi è un giorno da occhi grigi.
Mi si ingrigiscono i capelli e quello è la natura che scorre, il sonno che non c’è e l’età che passa ma quando mi si ingrigiscono loro mi sento in muta.
Sono un husky che vive di ghiaccio,
il rancore si palesa e si ispessisce il non detto si fa stratificato ed inscalfibile e lo sguardo si fa grigio, spento e pienamente vuoto.
Gli occhi grigi se li sai guardare parlano e sanno di guerra.
L’indifferenza merita la guerra.
Il ghiaccio si rompe a fatica, si scioglie si, si può sciogliere ma gli occhi grigi solcano il volto del cuore.
Buona domenica a te che non li vedi, che questa tua ego centralità ti sia scudo!
Io intanto mi sto spellando, sei arrivato alla sotto pelle e bruci come una sbucciatura a cui è caduta la crosta cicatrizzante.
Apnea e saluti e baci
Tante belle cose
Gli occhi grigi
Francesca Woodman
Allora mondo CAVAMELI ‘STI OCCHI:
“Prima che mi venissero cavati gli occhi
mi piaceva vedere quanto
le altre creature, che hanno occhi
e altro modo non sanno
ma se mi dicessero oggi
che potrei avere il cielo per mio
confesso che il cuore
mi scoppierebbe,
dalla grandezza di me.”
Emily Dickinson
Francesca Woodman
6 Commenti
ohi ohi… ieri eri festa, oggi sei grigia. Ma oggi passa e tornerà festa e io se posso ti regalo le matite colorate :* ps: capita anche il grigio, ogni tanto
Le matite colorate sono un toccasana Anna…grazie!
I giorni bui fanno apprezzare di più la luce!
Amore bello,prova ad accostare al grigio il rosa,osservali bene,noterai un benefico senso di leggerezza.Se poi accosti il grigioal giallovedrai…sentirai caldo di cuore,quello che assieme all’arancionepuò anche sgelare i ghiacciai..continua ad accostare al grigio ilverde o l’azzurro..ti sembrerà di essere nelle nostre montagne a un passo da toccare il cielo..se poi questo gioco terapeutico lo fai con le due meraviglie,forse ti aiuteranno nell’immagine della fantasia..Ti amo tantissimo
Beh, il sorriso per il compleanno del blog è dovuto. L’iniziativa forse più faticosa che hai intrapreso, Sara, perchè la meno scontata e in un contesto di sommersione. E’ diverso pure dai figli, i fantastici nipotini.
Ora torna fuori una cosa non ancora risolta, che credo di aver annusato da un po’.
Non mi viene che da citare il mitico John Belushi: “Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”. Vai, Sara!
Loro sono spesso il vero toccasana!
ma come fai a trovare le parole giuste?
perché non scrivi un blog in incognito?!