“Il Primavera”: no, non é un errore da matita rossa, non é una melensa canzone di Cocciante e non é nemmeno il soprannome di un boss della mala brianzola.
“Il Primavera” é l’Eden della musica indie, é la piú alta concentrazione di nuove facce e (in)attese reunion da Amarcord, cucite addosso a noi 40enni, che ancora abbiamo il coraggio di ritagliarci un weekend di micro-pazzia, lasciandoci per qualche ora alle spalle il lavoro, i bambini, la burocrazia per riappropriarci delle nostre passioni!
Sono passati pochi giorni dal rientro dall’ultima edizione (weekend del 25 maggio) che già confabuliamo sull’acquisto in anteprima dell’abbonamento per il prossimo anno! Così, a scatola chiusa, perché naturalmente non si può ancora sapere chi ci sarà, ma è quasi certo che ne valga la pena! 99 eur e passa la paura! E male che vada ci fai un affare, se proprio la lineup non è di tuo gradimento, rivendendolo a qualcun altro a prezzo maggiorato! (nel piccolo lasso di tempo intercorso tra le confabulazioni e la scelta di comprare, i 1000 abbonamenti in anteprima si sono nel frattempo volatilizzati!!! nda).
Luogo: Barcellona
Evento: una 3 giorni di concerti dove gli artisti si esibiscono su 7-8 palchi, incessantemente dalle 6 alle 6 (che non sono gli orari dello sportello cambi della pizza di fango del Camerun, ma una 12 ore di massacrante divertimento!)
Non riesco ad immaginare una combinazione migliore! Per chi non é mai stato a Barcellona, si può cogliere l’occasione per visitare la città (prima dell’inizio dei concerti, verso le 18), magari con una bici a noleggio: le distanze sono tutte a portata di bici e Barcellona ha questa rete capillare di bici a noleggio dove si può ritirare la bici ad una stazione e lasciarla in un’altra (c’é una stazione anche appena fuori dal Forum). Sfido però chiunque a farlo per l’intera durata del Festival! Al 2° giorno sei già lì che ti svegli assonnato verso le 12-13, trascinandoti al baretto più vicino per agguantare una brioche e un cappuccino e raccogliere le forze per una nuova full immersion!
I concerti si svolgono al Parc del Forum, nella estremità settentrionale della città, un po’ lontano da tutto (certamente lontanuccio dalle Ramblas!), quindi, un primo consiglio (considerata l’ora tarda a cui si esce e l’assalto ai taxi) è di trovare alloggio a portata di camminata dal Forum. Ovviamente ogni forma di alloggio vicina al Forum per la durata del Festival è spesso prenotata con mesi di anticipo, se non da un anno all’altro! Quindi, se all’uscita della lineup (gennaio/febbraio di solito) pensate di non poter proprio rinunciare, prenotate subito!!
Una fantastica zona in cui alloggiare, sia per la distanza pedonale dal Forum che per l’aria che si respira, è il Poble Nou. Al Poble Nou si assapora la Barcellona dei barcellonesi, non quella inondata di turisti delle Ramblas. C’è, anche qui, una lunga Rambla (del Poble Nou) tutta pedonale, con locali con i tavolini fuori che servono cibo e bevande a tutte le ore, gente a passeggio, simpatici concerti improvvisati di una banda locale con i vecchietti che ballano in cerchio. A colazione ci si abbuffa di brioche con una cifra ridicola (3 a 1,5 eur!!!!!), per la scelta dei locali dove mangiare c’è di che sbizzarrirsi (eventualmente in alternativa alla colazione ritardata, se non ci sono concerti molto presto, si puó optare per la cena anticipata…). L’imperativo è: evitare se possibile di mangiare agli stand gastronomici del Forum! Perché? 1) F I L A !!!!! 2) la roba com’è immaginabile è al limite del commestibile ed ha tutta lo stesso sapore (che sia indiano, cinese, hot dog, non disturbatevi a scegliere secondo i gusti, se decidete di mangiare lì, state semplicemente dove c’è la fila più corta!
Appena fuori dal Forum c’è un gigantesco centro commerciale (Diagonal Mar), pieno di locali dove mangiare, di ogni tipo, dove il cibo è assai più gustoso di quello degli stand interni al Festival: quindi, nel caso, fate tappa (o “tapa” che dir si voglia) lì prima di entrare, oppure andateci per uno spuntino tra un concerto e l’altro (tanto si può entrare ed uscire a piacere dal Festival).
All’edizione di quest’anno, dove di Primaverile non c’era di certo il clima, il Centro Commerciale è stato la nostra salvezza, per non morire assiderati! (ok, lo ammetto, l’ultima sera, alle 3 di notte, sfiancate dal tour de force dei giorni precedenti, con le orecchie arroventate dai decibel dei My Bloody Valentine, io e Sara ci siamo persino riscaldate sulla brace del chioschetto di hot dog!!!! Non mi sarei meravigliata se qualcuno fosse venuto e ci avesse lasciato una moneta in mano! Ahahahah).
L’atmosfera (non quella meteorologica):
Se dovessi rappresentare il Primavera Sound, lo rappresenterei come una grande ONDA.
L’onda sonora naturalmente, delle band che ci suonano, alcune a volumi al limite dell’umano (vedi i già citati My Bloody Valentine).
L’onda di gente che continuamente si sposta da un palco all’altro, da una location all’altra, per rincorrere l’artista preferito, per riuscire ad ascoltare qualche pezzo di A, ma cogliendo le ultime note del concerto di B, perché per quanto uno si organizzi prima, incrociando su fogli excel orari e palchi, ti sembra che di cose da vedere ce ne siano al di sopra del tuo tempo e delle tue possibilità (ed è così in effetti!, non è solo un’impressione!)
L’onda in cui si snodano le lunghe, diligentissime file (imparerete cosa significa “cola” dopo pochi secondi dall’arrivo al Festival!): la fila per superare i cancelli e la security e ritirare gli accrediti; la fila per entrare, la fila per la pappa o una birra. La cosa fantastica è che le file, se rispettate (cosa che, mi spiace calcare un luogo comune, ma è così, noi italiani non sappiamo proprio fare), si smaltiscono velocissimamente!
L’onda emotiva, last but not least, perché essere lì alla reunion dei Blur, che hanno accompagnato le serate in discoteca dei 20’anni, o abbiamo canticchiato in macchina nelle nostre prime uscite in solitaria è un evento che ti fa pensare: “wow, io c’ero! Non me lo sarei perso per niente al mondo!”.
Si badi, la cosa fantastica del Primavera è che non è solo per i nostalgici “tardoni” come noi quarantenni! Al Primavera i ragazzi poco piú che 20enni vanno per ascoltare la loro musica e riscoprire la “nostra”, e noi facciamo viceversa! E cosí trovi ragazzini incuriositi al concerto delle Breeders, le due gemelle Deal & company, che non sono esattamente adolescenti, ma, ragazzi! Hanno una grinta, un carisma da far invidia a decine di boy bands! E si ritrovano a pogare in prima fila con quelli che potrebbero essere i loro genitori!
Oppure, sei andato per ascoltare gli intramontabili e blasonati Blur, Nick Cave, Jesus and Mary Chain e ti ritrovi seduto all’auditorium tra (relativamente) pochi ad ascoltare e guardare quasi dal buco della serratura il concerto di Daniel Johnston, o a ridere dei buffi tentativi di parlare in spagnolo di quel giullare di Adam Green, pajaso, come lui stesso si definisce!
Nella fitta agenda dei concerti, passi da un palco all’altro, alle estremità del Forum, e durante il percorso riecheggiano le note degli artisti “minori” che stanno suonando negli altri palchi, e la tentazione é di fermarsi, ascoltare ancora, perché vorresti scoprirne di piú, vorresti avere 100 orecchie ed il dono dell’ubiquità! (o, visti i chilometri percorsi negli spostamenti, il teletrasporto! Se non fosse che quest’anno c’era un servizio di pseudo taxi, con delle Mini, per andare da un’estremità all’altra; sebbene, anche qui…fila!)
Un esempio? La nostra edizione 2013:
Giovedì
20,30 Tame Impala
21,45 Dinosaur jr
22,45 Deerhunter
00,15 Grizzly Bear
01,30 Phoenix
03,00 Animal Collective
Venerdì
18,00 Kurt Vile and the Violators
19,30 Daniel Johnston
21,30 The Breeders
22,45 Jesus and Mary Chain
01,30 Blur
Sabato
18,30 Adam Green e Binki Shapiro
21,00 Dead can Dance
23,30 Nick Cave and the Bad Seeds/ Camera O scura
01,00 Phosphorescent
02,15 My Bloody Valentine