I gesti quotidiani

Ultimamente sono stanca, ma stanca stanca, malaticcia, mai in recupero e quindi nervosa, scattosa, intrattabile.

Il più delle volte se mi guardo dentro NON CE L’HO con i bimbi ma coinvolgo nella mia stanchezza arrabbiata proprio loro, come? Nei gesti quotidiani!

Grazie al libro ” Crescere senza punizioni né minacce Liberi dalla violenza educativa di ieri e di oggi” di Catherine Dumonteil-Kremer ( Natura e Cultura Editrice ) - di cui vi ho già parlato quiho imparato a farmi più domande, a fermarmi prima di e a riflettere su COME faccio le cose e sul PERCHÈ le faccio così.

Sono stanca, non avrei nessuna voglia di alzarmi, vestirlo, preparagli la colazione ma perché lo faccio? Perché lui NON PUÒ farlo da solo!

Quindi cosa voglio comunicargli o cosa gli sto comunicando se penso solo che non vedo l’ora di finire? se il mio contatto fisico con lui è veloce, ripetitivo, distratto?

Il diritto del bambino al rispetto comincia qui, nei gesti quotidiani!

Le cure ai bambini necessitano tempo e delicatezza, la fretta è nemica della dolcezza, è incompatibile spesso.

Bandite la fretta dai vostri gesti e ne ricaverete di attenzione affettuosa…facile a dirsi, in certi frangenti impossibile a farsi.

In quei casi in cui la lotta si preannuncia tosta per il bagno pre cena o la vestizione mattutina dopo una notte infame, provare a rilassarsi, a rilassare l’atmosfera, a trasformare il poco tempo in un gioco: “vediamo se in 120 secondi sei vestito?”.

Giocare riempie il famoso serbatoio affettivo sia tuo che del tuo bimbo, sempre!

I bimbi sono spesso insoddisfatti cioè avvertono un bisogno non soddisfatto e lo esprimono con meno filtri per fortuna loro. Un bisogno negato, non ascoltato genera frustrazione e rabbia, anche in noi adulti ammettiamolo.

Quanto ci fa incazzare quando l’altro non ci vede, non ci ascolta, non ci accoglie…ecco L’ASCOLTO è UN ATTO MAGICO!

Se ti metti in ascolto di tuo figlio potrai anche porgli i giusti limiti, ed è vero!

Il 90% delle volte in cui Annamaria e Tommi mi trattano “male” é quando hanno accumulato talmente tante emozioni e tensioni, anche e sopratutto mie, anzi nostre da non saperle sfogare se non facendo gli antipatici. Il loro sfogo “folle” dura al massimo 15 minuti e poi rientra.

Un bimbo è completamente ancorato al presente e se perde un sasso, se vuole stare accanto alla nonna a tavola o vuole quella maglietta gialla a maniche corte questo dettaglio insignificante per noi, per lui è vitale e piange, piange tanto, scenicamente pure.

Farlo sedere sulle nostre ginocchia e dirgli “ti capisco anche io sarei dispiaciuta, vedrai ne troveremo un altro” allenta più del dirgli “ma che ti importa di un sasso!”

Riflettiamo siamo anche noi così, se un altro adulto ci dice”vabbè ma non è grave” e noi siamo impanicati non ci aiuta affatto, io in quei casi lancio spazzole e le spezzo!;-)

Quindi meglio un figlio spettinato

che un figlio non rispettato e un genitore isterico!

annina

Repetita iuvant!

I gesti quotidiani vanno fatti con attenzione e cura e rispetto!

 

 P.S. Annamaria indossava un abito delizioso di The White Soap

e nella settimana della fashion revolution

#whomademyclothes

Anche con i bimbi si può essere #fashrev

ricorrendo all’usato, al vintage e all’artigianato.

 

 

 

 

 

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2 Commenti

  1. Postato 20/04/2016 at 9:11 pm | Permalink

    Hai proprio ragione Sara. A volte sei talmente stanca da volerti solo lanciare nel letto così come sei. Ci sono giorni in cui non hai voglia di cambiare mille pannolini, preparare brodi e brodini, far partire le dodici lavatrici giornaliere, ecc. Ed in tutto questo marasma c’è lui: il piccino, che necessita le tue attenzioni, ha voglia di giocare, di esplorare. A volte mi sembra di dedicargli così poco tempo, altre volte ho paura di scaricargli addosso le mie tensioni. Non è per nulla semplice fare la mamma! Provo a cercare il libro che hai segnalato, sono curiosa di leggerlo!

  2. Postato 21/04/2016 at 6:40 pm | Permalink

    Ale con tutte le attenuanti che credo noi mamme ci si debba concedere, vedrai che questo libro agisce sulla forma mentis e allena a farsi domande, a fermarsi…e daje di pappette e lavatrici: quando una vacanza?!

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