La festa dei 4 anni di Tommaso è stata anche l’occasione per osservare come già da piccoli, le modalità relazionali ed intrattenitive dei maschi si distinguano, come approccio, da quelle femminili e queste differenze mi attraggono da matti. Non parlo e non sostengo le differenze di genere che sono certa sia l’ambiente familiare e non ad alimentare, ma constato e osservo quelle relazionali, emotive…sociali diciamo.
I maschietti alternavano momenti di sorpresa e condivisione divertita e goliardica, a momenti di doppietta o gioco singolo in assoluta serenità, come se l’interazione non dovesse sempre prevedere una relazione.
Erano in una casa nuova con giochi nuovi ed attraenti, tutti loro esploravano l’ambiente ma i maschi come radar hanno puntato due, tre giochi che si sono portati fino alla fine e che li hanno soddisfatti, insieme ma anche singolarmente: pista delle macchinine, camion pompieri, Lego Duplo e spade laser.
Le bimbe invece battibeccavano tra di loro per il colore della bacchetta, per la maschera da colorare e si atteggiavano e facevano moine, balletti, foto di gruppo, travestimenti, té per le bambole e spade laser, sempre in gruppo e sempre da protagoniste. Per loro l’interazione invece non poteva prescindere dalla relazione, dalla gerarchia di appartenenza ( chi è più mia amica oggi! ).
Sono due universi così diversi ma anche così affini, come alla fine restiamo noi adulti.
Si annusavano, si aprivano e poi si ritiravano, si placavano e si riscatenavano, riassestavano gruppi ed equilibri con una velocità ed una maestria invidiabili.
Maschile e femminile sono due categorie naturali dell’universo, che esistono nella loro reciprocità e vederle così ben amalgamate in bimbi dai 4 ai 6 anni è stato affascinante davvero!
Ho visto con mano quello che Piaget chiamò “il gioco sociale” che prevede prima l’assimilazione in questo caso dell’ambiente, dei mezzi e degli spazi e poi ne consegue l’accomodamento individuale e poi collettivo.
E stavolta c’era anche lui, il nostro piccolo Yoda, che goliardico e casinaro com’è teneva banco, decisamente.