Il gusto speziato dell’amore

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Il gusto speziato dell’amore: cos’é?

“Il gusto speziato dell’amore” è il titolo di un libro.

Un libro che mi è capitato di incontrare per caso, perché ho incrociato su Facebook l’autrice, Silvia Casini.

Ci sono la musica, la buona cucina, anzi la cucina della nonna che già in sé è così evocativa, e l’amore.

Gli ingredienti di questo libro sono tutti qui e tutti così “miei”.

Un libro che mi ha tenuta incollata e che ho letto in una settimana, dato atipico nel mio letargo invernale.

Avevo voglia di fiondarmi a letto e continuare a leggere le vicende di Stella, Gabriele, Tommaso, Lisa, Maria, Manuel, Michael, Beatrice e Carla e tanti altri sottopersonaggi con cui ho simpatizzato e che ho amato moltissimo come la piccola Emma.

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Il gusto speziato dell’amore è un puzzle circolare in cui recuperi tasselli, man mano che leggi, che sanno di buchi, dolori, paralisi, pause, affanni, psico patologie del quotidiano e libero arbitrio, a volte delirante e controproducente…ma alla fine ciò che la sfanga è proprio il gusto speziato dell’amore.

Ci sono più piani d’amore in questo romanzo, si attraversano più forme d’amore: filiale, materno, fraterno, passionale, malato, tradito, trascurato e travestito, rincorso e acchiappato, rincorso e perso.

C’è “Florario Rock” che è un ricettario gastronomico-musicale che amalgama cibo, ricordi e canzoni che ben si adattano alla preparazione e degustazione della ricetta in corso d’opera.

“Florario Rock” sono le ricette della nonna dell’autrice del libro che è Josephine Alcott, ma si scoprirà subito essere uno pseudonimo per nascondere la vera identità della scrittrice, che ci tiene all’anonimato dopo l’inaspettata fama raggiunta e che è in realtà la protagonista del romanzo stesso.

Poco posso e voglio svelarvi della trama di questo romanzo che è un crescendo di incastri, sorprese, profumi e ricordi, echi cinematografici e musicali che si sovrappongono e ci nutrono l’immaginario.

C’è il nutrirsi come esercizio di vita interiore, come contatto con le proprie radici e come scoperta sensoriale ed emotiva e il cucinare come esercizio di decompressione e magia di cuore, spezie e segreti.

C’è una libreria dei sogni, sull’acqua che è anche casa, c’è Roma decadente e lucente come sa essere e c’è un negozio di spezie, odori e suggestioni che qui si chiama Trigonella ma che a me fa pensare ad un luogo magico ed evocativo come @Melissaerboristeria.

C’è una grande azienda con intrecci amorosi ed economici degni della migliore serie Tv americana e un ristorante sognato e poi inaugurato che sarebbe bello esistesse davvero così come viene descritto e presentato, La locanda di Ester.

Poi ci sono i nonni e tutto il valore emotivo dei loro vissuti, dei loro sapori e dei loro ricordi: ”I ricordi non indossano mai scarpe leggere, e quando fanno capolino bisogna dar loro udienza”.

Mentre lo leggevo e scalpitavo di rabbia, amarezza, astio, attrazione e magoni mi risuonava in testo l’eco di questa canzone, non particolarmente aulica ma pertinente: “Certi amori non finiscono Fanno dei giri immensi E poi ritornano Amori indivisibili Indissolubili Inseparabili” del buon vecchio Antonello Venditti.

L’amore viene ritratto come penso anche io che sia: fuggevole, inevitabile e totale.

L’amore si incontra, ti può scappare, lo puoi idealizzare, si può ammalare e ti fa ammalare, ti scava solchi e dubbi, si stressa e ti stressa, ti da conferme e segna traguardi, può deviare, virare, catapultarsi e sfrangersi come le onde o frantumarsi come un incidente inevitabile.

L’amore si camuffa, è più liquido e semplice se dietro una tastiera con parole, cuore e musica che fluiscono sopra le tue dita.

L’amore a volte si nega e si ferma; a quel punto si cambia strada, si cambia città, taglio di capelli, look e si fa una muta del cuore, “si mostrano le ossa” (citazione amatissima dal libro!) da quanto si è feriti ed esposti.

L’amore fa passi falsi, crea voragini e da le vertigini, si spegne, lo spegni ma resta in altra veste.

L’amore ti sceglie e si sceglie.

L’amore però a volte trionfa, si fa spazio, si ritrova e torna, si consolida come un vero regalo della vita, come una felicità annusata, persa ed ottenuta, fermata, sigillata, seppur con un gusto speziato e non sempre amabile.

Anche a me è successo e il resto è tutta vita, come sapete!

L’amore fa luce e da luce: ”Alla parte migliore di te che mi infonde un gran bel respiro, con amore Jo”.

Leggetelo con profonda leggerezza ed empatia, so che vi stupirà “Il gusto speziato dell’amore” di Silvia Casini Ed. Leggereeditore.

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One Commento

  1. Cristina
    Postato 14/12/2018 at 11:05 am | Permalink

    Penso me lo comprerò,e lo comprerò per altri

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