Paunnet già lo seguivo come blog ma non avevo mai conosciuto Anna, la padrona di casa tutto pepe e dolcezza. Il nostro incontro è avvenuto ad Abilmente in uno degli stand più innovativi della fiera, tra cartamodelli e sarte finlandesi c’era anche lei e i suoi flyers pubblicitari di un libro, il SUO libro “Il manuale di cucito” della collana Handmade per imbranati Edizioni Gribaudo. Appena uscito l’ho ordinato qui ed ora è a casa con me, me lo sono auto regalata ma è decisamente perfetto come dono per questo Natale all’insegna del fatto a mano.
è illustrato dalla fantastica Ilaria Faccioli, ogni progetto utilizza stoffe di Marine di Supercut ed è stato concettualizzato insieme a Gaia, aka Vendetta Uncinetta e se non vi basta leggete meglio chi è Anna nelle righe a lei dedicate…so che non resisterete e vi auto regalerete il suo “manuale del cucito”!
Presentati e svelaci un po’ di te
Ciao! Sono Anna e vengo dalla provincia di Cuneo. Sono appassionata di cucito da una decina di anni, ma non ho mai avuto amiche con cui condividere questa passione; dopo anni in cui leggevo blog di cucito da tutto il mondo, nel 2011 ho deciso di diventare parte integrante della community e ho creato il mio personalissimo blog, paunnet.
Perché hai scelto questo nome d’arte?
Si tratta di un nomignolo che risale ai tempi della scuola superiore, a cui sono molto affezionata. E’ strano e unico, e devo ammettere che mi piace il fatto che nessuno capisca cosa vuol dire.
Cos’è la creatività per te?
Semplicemente l’espressione di tutto ciò che ci passa per la testa, con qualsiasi mezzo lo si voglia realizzare. Si capisce che non sono PER NIENTE filosofa?
Quando hai pensato ad un manuale per cucito? Cosa ti ha ispirato?
Scrivere un libro di cucito è sempre stato un sogno nel cassetto, così, quando la casa editrice Gribaudo mi ha contattata, ho colto la palla al balzo. Diffondere l’amore per il cucito in Italia, Paese in cui è ancora visto come un hobby “vecchio” (al contrario di Paesi come Francia e Regno Unito), mi sta molto a cuore, perciò l’idea di un manuale per principianti mi è piaciuta moltissimo.
Chi ti ha insegnato a cucire? Ricordi qual è stato il tuo primo abito o accessorio cucito?
Sono così fortunata da aver avuto sia la mamma che una nonna sarte in casa. Le basi le ho imparate da piccola, ma è stato verso i 18 anni, quando ho chiesto a mia madre di confezionarmi qualche capo su misura, che mi sono interessata al procedimento, ho iniziato a partecipare fino a diventare autonoma dopo qualche tempo.
Ricordo che uno dei primi capi che decisi di fare da sola era un cappotto, che ovviamente venne fuori una schifezza… Mi aiutò a capire che dovevo procedere per gradi e che avevo bisogno di pratica (come diceva sempre una mia amica, “non si nasce imparati”). Credo di averlo ancora, nascosto nei meandri di qualche armadio.
Come hai fatto a destreggiarti tra un blog, i tuoi account di social media e la scrittura di un libro?
Eh… L’ho fatto male! Quest’anno è stato piuttosto duro per me, e ho capito che non posso mettere il piede in troppe scarpe. Ad un certo punto avevo due lavori part time, la scuola (frequento un istituto di moda), il libro e una casa in restauro a cui stare dietro contemporaneamente. Il blog ne ha sofferto terribilmente (i post del 2015 sono pochissimi), e tutto il resto è stata una corsa ad ostacoli… Mai più!
Qual è la cosa che preferisci cucire come dono?
Abbigliamento o accessori per neonati, tutto ciò che è in scala così piccola diventa immediatamente adorabile!
Qualche consiglio per i neofiti che vogliono imparare a cucire?
Può sembrare scontato, ma ci vuole tanta, tanta pazienza! Le prime cose non saranno perfette (anzi, è molto probabile che faranno schifo), ma è normale! Non bisogna lasciarsi scoraggiare, anzi, perseverare e fare pratica per migliorare piano piano.
Un’altra cosa che tante persone danno per scontato è che è cosa buona e giusta prendere confidenza con la propria macchina da cucire. Se non se ne conoscono le impostazioni, o se ogni volta che la vogliamo usare perdiamo mezz’ora solo ad infilarla, ci passerà la voglia di lavorare.
Quali sono le 3 “little things” che non possono mancare nella tua giornata?
Il caffé, perché nonostante stia cercando di diminuire le dosi, sono una caffeinomane cronica.
Una puntata di telefilm: sono una enorme fan di telefilm americani (rigorosamente in lingua originale) e mi piace averli in sottofondo mentre cucio. Al momento mi sto riguardando tutto “The Office US”, che adoro.
La passeggiata nel bosco (abito in campagna): con qualsiasi condizione atmosferica o temperatura, che sia di mattina presto o di sera, anche solo 5 minuti per sgranchirmi le gambe, mi fa stare bene con me stessa e mi libera la mente.