Implodere o esplodere

“Esplodere o implodere – disse Qfwfq – questo è il problema: se sia più nobile intento espandere nello spazio la propria energia senza freno, o stritolarla in una densa concentrazione interiore e conservarla ingoiandola. Sottrarsi, scomparire, nient’altro; trattenere dentro di sè ogni bagliore, ogni raggio, ogni sfogo, e soffocando nel profondo dell’anima i conflitti che l’agitano scompostamente, dar loro pace, occultarsi, cancellarsi: forse risvegliarsi altrove, diverso.

Diverso…  Non so nulla, non voglio sapere, non voglio pensarci: ora, qui, la mia scelta è fatta: io implodo…Esplodete, se così vi garba, irradiatevi in frecce infinite, prodigatevi, scialacquate, buttatevi via: io implodo, crollo dentro l’abisso di me stesso, verso il mio centro sepolto, infinitamente.”

Le cosmicomiche di Italo Calvino

Quando crescere fa sembrare una rinuncia,una scelta

quando rinunciare ha una contropartita considerevole ,come consoliane parole

e ti trovi a sognare di essere al concerto di Daniele a cantare in prima fila

come hai fatto per anni e ti senti di implodere

ma in realtà hai scelto quello che è meglio o forse è meno peggio

per te e per i tuoi bimbi e per i tuoi nuovi giorni

per i tuoi nuovi equilibri

e nell’esplodere ti dedichi una serata “le ragazze che sorridono”

in streaming durante il Festivaletteratura di Mantova

che vede ospiti VITALI,CICATRIZZANTI per te come LELLA COSTA

con altre solo sentite nominare ma non approfondite

come Bianca Tarozzi che trovi irresistibile nel suo dire

“Più aumento di peso più divento lieve anche nello scrivere…c’è da intervenire!”

e nella sua verità nel raccontare aneddoti familiari come La zia stalinista

e vai a cercare la poesia preferita della Lella

e la trovi recitata da lei

qui

approfondisci la figura di questa poetessa

di cui vuoi comprare e regalare i poemi,le raccolte,

sorridi al cinismo sagace di Vanna Vinci e della sua bambina filosofica

e alla profondità umana di Stefania Bertola.

“Essere non essere

implodere esplodere

morire dormire

forse sognare…

forse è questo a bloccarci

che i sogni sopravvivano”

Si i miei sogni mi sopravvivranno lo so,

io me ne voglio nutrire

non voglio o non vorrei viverli come ostacoli e freni

che mi distolgono dalla routine complicandomela,

creandomi rinuncia e frustrazione,

ma come tensione e meta

come ginnastica emotiva.

Anche se  senza falsa filosofia

altri giorni simili ad oggi

mi sono sentita dentro un “piccolo inferno” , una prigione rosa,

ancora lei,la Lella,mi propone nuovamente Calvino

e il mio cuore svolta

si alleggerisce

e trova riposo:

“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere CHI e CHE COSA, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”

“Le Città Invisibili” Italo Calvino

“Cercare e riconoscere CHI e CHE COSA

dentro l’inferno non è inferno

e farlo durare

e dargli spazio”

Crescere è costruire

è trovare nuovi modi di essere te

e provarne gioia

farli durare

e

dargli spazio

è

è accendere lo stereo con Daniele da ascoltare e ballare con i bimbi

domattina come se il concerto lo facessimo noi!

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