Non vi ho ancora aggiornati sull’ottima riuscita della trasferta patavina tant’è che abbiamo bissato:
per i bimbi e per i nonni e zii è stata una vera vacanza con gita al laghetto e mattinata in piscina,
pic nic al parco e corsa tradizionale a rincorrere i piccioni in Piazza Pedrocchi e salutare i leoni,
con nuove scoperte alimentari come la viennetta rosa e l’acqua e menta,
nuovi spazi e nuove misure,
allargamento ed apertura,
adattamento e scoperta;
per mamma e papà
è stato tempo dilatato
cura del sonno e della casa
tempo per due
e tempo per sè
silenzio
ore piccole
risvegli lenti
disco del mattino
passeggiate e cenette.
Siccome l’anno per me comincia con l’anno scolastico
fatti i bilanci da compleanno
ora partono i propositi
non ve li svelo sennò che gusto c’è ma vi dedico questa:
“Giuro per i miei denti da latte
giuro per il correre e per il sudare
giuro per l’acqua e per la sete
giuro per tutti per i baci d’amore
giuro per quando si parla piano la notte
giuro per quando si ride forte
giuro per la parola no
e giuro per la parola mai e per l’ebrezza giuro,
per la contentezza lo giuro.
Giuro che questa terra non sta per finire
giuro che io sento a volte una gioia così grande,
giuro che la gioia esiste, che esiste e io la sento,
e giuro che non mi lascerò intristire
da nessun piagnucoloso profeta,
da nessun artista che mercanteggia col dolore,
da nessuno che scorrazza nel sangue e me lo spiega
da nessun imbonitore con le sue parole soffocanti.
Giuro che io salverò la delicatezza mia
la delicatezza del poco e del niente
del poco poco,
salverò il poco e il niente il colore sfumato,
l’ombra piccola
l’impercettibile che viene alla luce
il seme dentro il seme,
il niente dentro quel seme.
Perché da quel niente nasce ogni frutto.
Da quel niente
tutto viene.”
Mariangela Gualtieri
Aver cura della delicatezza del poco e del niente
è anche scegliere bene i propri nutrimenti
io vi segnalo questo evento a cui non riesco
a partecipare ma che vi dedico:
“Con Le giovani parole, Mariangela Gualtieri ridà vita orale ai propri versi, cucendo insieme tre movimenti. In primo luogo il Sermone ai cuccioli delle mia specie, testo che ha il tono accorato, riflessivo ed esortativo dei sermoni, dedicato a tutti coloro che dell’infanzia avvertono la potenza, la meraviglia, il dono, la leggerezza e anche la minaccia che su essa incombe.
La parte centrale riprenderà i temi della natura e dell’amore, fino ai più recenti inediti, mentre a chiudere sarà Bello mondo, un luminoso sfaccettato ‘grazie’ che partendo da un poema di Borges prosegue intrecciando versi della Gualtieri e versi di poeti amati.
Tutto potrà infine sciogliersi in dialogo, dando ascolto alle possibili richieste dei presenti o alla ripresa di temi suggeriti dalla contemporaneità.
Il rito sonoro di questa poeta si prosciuga, divenendo sempre più essenziale, in una dimissione che abbraccia gli astanti e li guida nell’attenzione plenaria dell’ascolto, fino ad avvicinarsi allo stesso dinamismo energetico in cui è avvenuta la scrittura dei versi.”
ulteriori informazioni le trovate qui
e
un estratto audio del Sermone dei cuccioli della mia specie
“Guardavo il mondo dei grandi
e
provavo un’enorme pietà”
STATE IL PIù VICINO POSSIBILE
A VOI STESSI!