La moda degli anni Sessanta

 

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 a cura di Giusy Celestini

 

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Eccoci qui con il secondo appuntamento del nostro speciale sugli anni sessanta. Siete pronte a catapultarvi in questo viaggio insieme a me? Prometto sospiri estasiati e bellezza che incanta. Che ne dite, iniziamo? Sì ma non prima di esserci cimentate in una danza scatenata:

 

 

 

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www.lettera43.it

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www.stylosophy.it

 

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jeanjeanie61.tumblr.com

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www.styllosophy.com

 

Diamo giusto un paio di cenni storici importanti sull’argomento: gli anni sessanta vengono considerati degli anni di provocazione e di rottura assoluta col conformismo del passato. Nel 1964 era scoppiata l’ingiusta guerra del Vietnam, e i giovani si ritrovarono a mettere in discussione la società patriarcale e consumistica. In Europa, nel 1968, scoppiava il Maggio francese e anche attraverso la moda (che si riempì di eskimo, sciarpe e jeans sdruciti) si manifestava il proprio dissenso e la propria posizione politica. Diciamo pure che attraverso quello che i giovani intendevano comunicare, non ultimo il rifiuto per un certo modo di omologarsi, si riuscirono a creare una commerciabilità e una tendenza in fatto di moda (malgrado loro fossero del tutto estranei a questa intenzione).

In California nacque la Beat generation e la ricerca della libertà attraverso l’uso di droghe e allucinogeni. In Inghilterra il concetto di beat venne in parte rivisto (giusto in parte), attraverso i fenomeni musicali del momento. Il più sensazionale (lo so, sono di parte) fu quello che rappresentarono i Beatles, veri e propri pionieri di un certo look e di una totale scissione con i modelli del passato.

 

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www.bestandard.it

 

I Beatles indossavano pantaloni stretti e corti, giacchette striminzite, stivaletti alla caviglia. E, simbolo di un distacco deciso dalla società del passato, i capelli lunghi, che da più di un secolo erano vietati agli uomini.

 

Londra divenne fulcro indiscusso della moda di quegli anni. Impazzarono letteralmente tutta una serie di bellissime fanciulle filiformi (non più maggiorate, quindi) abbigliate nei modi più belli e impensati. Sono gli anni di Twiggy, Peggy Moffitt (ne ho parlato nella prima puntata di Turn turn turn, proprio qui), di Jane Birkin e della deliziosa Pattie Boyd. Sono gli anni dell’optical, del bianco e del nero ma anche del colore in ogni dove, degli abiti a trapezio, delle innovazioni in fatto di tessuti e tendenze, della scoperta e dello scoprirsi (in tutti i sensi).

 

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atokfashion.blogspot.com

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www.pourfemme.it

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www.pleasurephoto.wordpress.com

 

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moda.pourfemme.it

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sophiasbfilm.wordpress.com

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www.fanpop.com

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www.papermag.com

 

Barbara Hulanicki, detta Biba, diede vita ad una boutique a Londra. Fu qualcosa di assolutamente innovativo e mai visto prima, informale e piena di colore, con una moda di carattere e accessibile a tutti. Io AMO profondamente Biba, che  a tratti mi ricorda l’Art Nouveau e che conferisce alla donna quel tocco di classe e raffinatezza che sembra arrivare da lontano, in chiave ovviamente rivisitata e calzante con quel tempo.

 

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blog.needsupply.com

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photoview.blogspot.com

 

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sweetjanepopboutique.blogspot.com

Dobbiamo a Mary Quant (Santa subito!) l’invenzione della minigonna. E’ il 1964 ed è di sicuro una delle innovazioni più significative di quegli anni. Cambia radicalmente la moda: una gonna molto corta impone i collant, che prendono vita proprio in questo periodo. Si abbandona, così, il reggicalze. I benpensanti hanno un gran da fare, dal momento che non c’è donna che non si sia concessa almeno una volta di indossarla. Sono anni di grandissima rivoluzione, e noi amanti delle gonne corte (che più corte non si può) a distanza di tempo, ringraziamo sentitamente. ;-)

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www.radiosawa.com

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www.thepurpleteapot.com

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www.bigodino.it

Ma a Parigi, patria indiscussa della moda da sempre, tutto tace? Assolutamente no. Paco Rabanne lancia gli abiti metallici, abiti senza cuciture fatti con delle piastrine agganciate le une alle altre da anelli. Yves Saint Laurent da vita alla collezione Mondrian. Entrambi diventano punti di riferimento importanti nella moda, inconfondibili ancora oggi.

 

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shock.style.it

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www.dejavuteam.com

 

La moda di questi anni è un concentrato di qualità e stupore, di bellezza e versatilità che parlarne attraverso le immagini, inevitabilmente, fa venire nostalgia e voglia di accaparrarsi subito uno dei vecchi abiti ormai in disuso nell’armadio della propria mamma, per indossarlo all’istante. Questo non è neppure un sogno così tanto impossibile: l’incredibile cura nella confezione e nella scelta dei tessuti, ci consente oggi di averli tra le mani in condizioni ottime, come se il tempo non fosse mai trascorso.

Se dopo questo viaggio attraverso il tempo vi è venuta voglia di fare vostro anche solo un capo di questa straordinaria moda, non vi resta che cercare nei mercatini. Se siete fortunati e potete recarvi a Londra, Brick Lane e tutte le botteghe vintage che sono lì, possono accorrere in vostro aiuto. C’è una tale quantità di cose che rimarrete a bocca aperta, soprattutto per la facilità con la quale potrete comprarvele (i prezzi sono piuttosto bassi e con anche solo dieci sterline, vi porterete a casa un abito da sogno!).

Se non avete in programma di qui a breve una sortita in Regno Unito, vi consiglio di saccheggiare i mercatini dell’usato (in ogni città ce n’è uno, o più d’uno) e tutte le botteghe di vintage. Spesso arrivano merci nuove da chi vuole disfarsi di questo genere d’abiti (per fortuna, non tutti ne vanno a caccia) e anche lì i buoni affari sono garantiti.

Ma se, invece, cercate un brand in particolare che vi rappresenti e che possa diventare per voi un modo di essere, oltre che una moda, Orla Kiely è quello che fa per voi. Assolutamente rétro, Orla Kiely, stilista irlandese, prende spunto abbondantemente dalla moda di questi favolosi anni. La reinterpreta ma non ne cambia i connotati. La modernizza, se così si può dire, fa dei viaggi anche negli anni settanta e fonde tutto con estrema grazia, le conferisce quell’aspetto da boutique, cura i dettagli e gli accessori, ci riporta all’istante nella dimensione sognata.

 

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www.emmajanenation.com

 

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www.what-shesaid.com

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www.boymeetsfashion.com

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www.orlakiely.com

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www.salesgossip.co.uk

 

 

Ad oggi esistono punti vendita solo a Londra e a New York, ma lo shopping online funziona meravigliosamente e tutto può arrivare in ogni parte del mondo.

 

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linoluna.co.id

La trovate qui: www.orlakiely.com

 

Alla prossima, allora, con l’ultimo appuntamento con Turn turn turn.

 

Bacioni!

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glamourdaze.com

 

 

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2 Commenti

  1. Postato 17/04/2014 at 10:22 am | Permalink

    tra i 16 e i 19 anni ho vissuto la mia fase mod: sognavo di rinascere negli anni sessanta, girare in lambretta con il mio mod del cuore, andare a ballare tutte le sere nelle dance -hall e passeggiare sulle spiagge di Brighton.
    grazie per questa meravigliosa carrellata! ^-^

  2. Giusy
    Postato 17/04/2014 at 7:44 pm | Permalink

    Grazie Shaula! :) sono contentissima che ti sia piaciuto! Io non ne esco ancora dalla mia fase Mod, devo riconoscerlo. :D un outing che mi “costa” ammettere ma che so potrai comprendere.;)
    Un bacio!

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