Il tema PAURA è un tema caldo in casa Barbafamiglia,
ogni tot le paure si evolvono, spariscono e ne nascono di nuove.
Complice anche l’erba della paura che ce le lava via.
Confesso che le paure dei grandi di casa sono le più dure a morire, ma questa è una riflessione a parte…quanto abbiamo da imparare dal pensiero snello dei bambini, limpidi e diretti, consequenziali in ciò che dicono e fanno.
Il piccolo di casa la esorcizza divenendo a sua volta il lupo o il mostro Sully o Mike di turno e soprattutto, delegando la sorella ad accendergli la luce in corridoio.( ACHTUNG: certi meccanismi prettamente maschili si riconoscono già a due anni, non vi fa paura tutto ciò?! )
Annina invece ora è passata alla fase: “Sei un fifone, guarda me IO NON HO PAURA DI NIENTE! ” e io, sorniona, la guardo e me la rido sotto i baffi ripensando all’urlo disumano che ha lanciato ieri quando in vasca si è appoggiata una zanzara GIGANTESCA!
Il suo inconscio, forte e lucido, l’ha portata a scegliere come PRIMO libro del nuovo anno di biblioteca della scuola materna questo:
- sottolineo che lei non sa ancora leggere i titoli -
A casa ci siamo seduti noi 3, con la nostra comune copertina di Linus, quella a scacchi del viaggio in Scozia del nonno Roberto, ed è nata una conversazione confronto sulle paure bellissima per cui abbiamo scoperto insieme che la PAURA è un sentimento necessario, è un’emozione che ci mette in guardia, che ci protegge e che…
Continuando a leggere arriva la frase che chiameremo RISOLUTIVA, la SVOLTA:
Annamaria si ferma con lo sguardo e dice: “Ecco la mia paura! Anch’io ho una paura!” e a questo punto interviene il micron, pragmatico e diretto, e le dice: “No Anna, tu hai palura delle zanzare gandi e dei ragni e io delle api e tu mamma dei topini, non di Ratatouille!”