Vi avevo promesso 3 idee creative a tema orso…e l’ultima sarebbe stata una Teddy Love edition, un perfetto regalo per San Valentino…ma ogni blog plan che si rispetti deve prevedere imprevisti, arresti e riprese.
Eccomi qui quindi ad applicare il mio nuovo obiettivo dell’anno 2015 con la mia adorata psicopedagogista del cuore: abbassare il livello di aspettative verso me stessa!
Ebbene si, accettare con serenità che un’influenza malefica, proliferante e devastatrice come questa mi impedisca di giocare con i miei strumenti creativi e mi fermi a letto, per poco e poi ad accudire e curare i pargoletti.
Abbassare le attese non è abbassare la qualità del nostro vivere ma accettare che un genitore slowly può essere comunque un genitore presente e pedagogicamente pregnante.
Abbassare le attese è considerare che se non riesco a portare a 20 spettacoli teatrali Annamaria ma la porterò a cinque, non le sto togliendo qualcosa, non la sto privando ma ANZI le sto insegnando ad apprezzare l’eccezionalità ed unicità di certi momenti, di certi appuntamenti.
Abbassare le attese è cercare di non perdere il controllo della gestione familiare e della casa, quasi come se fossi io l’imprenditrice della nostra famiglia che sa quando alzare la posta in gioco, quando prendere pausa, quando accelerare…quindi se andare al parco tutti i giorni mi stressa e mi fa accumulare ritardo sulla cena e nanna, ci andrò due volte in una settimana e le altre volte faremo i biscotti, giocheremo al gioco dell’oca, dipingeremo…e ci annoieremo anche, perché è necessario.
Abbassare le attese è fidarmi del mio cuore e del mio sguardo di mamma.
Abbassare le attese è guardare in una giornata sgarruppata e malaticcia “Ernest e Celestine” sul divano, sgranocchiando anacardi e noci e coccolandoci nella lieve ma densa poesia di questa animazione acquerellata ( ho scoperto che l’hanno disegnato circa 40 acquarellisti…ma che magia!).
Regalare a me e a loro un tempo di silenzio e di ascolto, di educazione estetica e sentimentale così elevata, in cui due mondi così apparentemente separati, uno quello di sopra retrò e anni sessanta e l’altro, quello di sotto, futurista seppur vintage si incontrano nelle personcine di un orso che si ribella alla tradizione di un destino segnato come giudice e prova a vivere di musica di strada e di una topina deliziosa, pittrice invece che dentista.
Tra i due si crea un sentimento di amicizia e vicinanza che sovrasta i due mondi paralleli e disgiunti, sfida la legge ed abbatte il sistema giustizia che simbolicamente cade, travolto dalla forza di questo legame e di questa sintonia.
Ernest e Celestine creano nel loro vivere clandestino e atipico un paradiso invidiabile, fatto di passioni condivise e di tempi nuovi e diventano famiglia.
Che messaggio prezioso: le famiglie crescendo si scelgono!
Puoi riscattarti dalle tue origini se necessario, perché non sei solo la somma di mamma e papà ma anche di tutti i cuori che incontri e che scegli di custodire!
FESTEGGIO la mia nuova lentezza con Ernest e Celestine e i miei bimbi divertiti e coinvolti, intimoriti dagli incubi della paura inculcata a Celestine e felici che i due amici abbiano la meglio!
E poi c’è la musica, la scena dell’inverno disegnato da Celestine e suonato da Ernest…che regalo ci siamo fatti!
Perfette le voci di Claudio Bisio e di Alba Rohrwacher e poi si riconosce tutto lui…Daniel Pennac!
Un tempo lento serve!
Un tempo ORSO serve!
Il letargo, fidatevi, è creativo!
2 Commenti
in letargo we trust!
anche noi adoriamo questo film, tranne per la grigia che terrorizza letteralmente i miei bimbi.
i libri originali a cui si è ispirato Pennac li hai mai letti? noi ne abbiamo uno, invernal-natalizio, regalatoci da una mia amica francese, che li annovera tra i suoi libri del cuore di quand’era piccina. Sono dei piccoli tesori di dolcezza e grazia, con delle illustrazioni che mi affrescherei sul muro!
buona lentezza, brava ragazza!
Sai Shaula che non ho nulla della Vincent ma provvederò!
Sapevo di trovarti complice!