Del perché amo Ian Mcewan e
il suo coraggioso e cesellato modo di scrivere e descrivere
“Eravamo in un hotel a Chesil Beach,il fragore delle onde risvegliava mentalmente il vicino fragore possibile,quasi dovuto dei nostri corpi poco disinvolti ma affamati.Era il tempo giusto per noi,eravamo soli potevamo essere audaci in quelle ore di aspirata passione.Forse un bricchetto in camera di wisky al malto avrebbe potuto aiutare.Ricordo lei,Florence con il suo abitino bon ton,blu a pois e le scarpe immacolate,come lei ancora bianca e divenuta impercettibilmente remota da quel giorno in cui le sfiorai un seno.Uscii fuori impacciato a respirare la salsedine per prendere fiato e tuffarmi in lei,raccolsi un legnetto bianco dalla spiaggia,ne amavo da sempre il potere evocativo.
Ritornato le bisbigliai “sei bellissima” e la baciai…lei si ritrasse temeva di offendermi,quella lingua la tagliava,era ruvida come un tappetino da taglio.Chiuse gli occhi,si disse che l’amava moltissimo e provò ad assecondarmi,mi sfilò la cravatta e mi posò le mani lievi all’altezza dell’inguine ed io cominciai ad ansimare fiducioso.Florence si concentrò sul ticchettio della vecchia sveglia,pensò ai viaggi che avrebbero potuto fare ma quel giovane appassionato esplorare continuava ad irrigidirla.Strano a dirsi ma non le piaceva,si liberò con uno strattone dal corpo di lui e pensava alla fuga folle che avrebbe voluta fare per non soffocare.Se qualcuno avesse potuto fare un’istantanea dei loro sguardi avrebbe capito che quello era l’atto finale ma a forza Florence si rimise in gioco,bluffò e lo portò “verso il piccolo letto a baldacchino dalla candida sopracoperta tesissima” e si rimise in gioco.
Si sfilò le scarpe e muovendosi senza la minima fretta temporeggiava per rimandare l’azione,aveva “pensieri al posto dell’ossigeno”ma ancora respirava.Mi premetti su di lei e cercai di slacciarle la cerniera ma si bloccò:eccola lei bloccata nel suo stesso vestito” “
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Il mio piccolissimo innamoratissimo omaggio a Chesil Beach
che mi ha fatto arrabbiare quando lo lessi
ma di cui ho stampato l’eco come di pochi libri!
Sara (NuvolositàVariabile)
Quando quel vulcano sorridente e a righe che è Camilla,
in arte Zelda was a writer ha lanciato questo progettone
con tanto di kit settimanale di suggestioni
tradotte in immagini dal nome perfetto Worl(d)s
mi son detta:”Sara è giunto il momento di buttarsi!”
in questi esercizi di scrittura con pochissime regole chiare
e il prenderti per mano delicato e poetico di Zelda
che è una scrittrice ricamatrice di parole ed emozioni.
Il mio voleva essere uno sfidarmi alla costanza,
purtroppo interrotta da un’urticante ostacolo,
un dare appuntamento a me stessa e al mio modo di vedere lo scrivere.
Stavolta la sfida l’ha lanciata Zelda stessa qui e mi è piaciuta moltissimo,
sono stata indecisa ma ho voluto scegliere di getto,di istinto,di pancia
e ho scelto un libro che a suo tempo mi creò amaro amore:
“Chesil Beach” di Ian Mcewan
Ed.Einaudi
E voi a che libro istintivamente vi sareste rivolti?
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Il linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh emozionante da brivido
ti ringrazio mamy di avermelo fatto scoprire!