Stress? No grazie, io passo – PRACTITIONER satira

Ecco la mia quasi normale giornata è come ho applicato i consigli per gestire lo stress.

Stress? No grazie, io passo – PRACTITIONER satira

4,45 – sono sveglia, occhi spalancati. Guardo l’ora, mi giro. Penso a domani….cioè a oggi…insomma dopo il suono della sveglia. Penso al muratore, non perché mi attrae, penso se al mattino verrà come promesso, soprattutto in orario. Penso all’elettricista, per lo stesso motivo del muratore. Cerco di dormire convincendomi che andrà tutto bene e che sono stanca
5,30 – penso al ing. Paradiso, non perché mi attrae..(no non deve venire sta mattina assieme a muratore ed elettricista). Mi viene un dubbio se bisognava inserire anche il pavimentista ed imbianchino nella pratica della ristrutturazione. Cerco di dormire…convinta che sono stanca.
6,30 – suona la sveglia. Mi sembra di non aver dormito per nulla.  Sono agitata per il muratore e per l’elettricista. Rimando il pensiero e mi concentro di sorridere. Sveglio con un bacio mia figlia. Preparo la colazione, la mia limonata e oggi per sicurezza tre pastiglie di integratori diversi, poi il caffè. Farcisco la focaccia fatta dalla mamma della carissima farmacista Anna, mandata per mia figlia.
Mi si stringe il sorriso a causa delle palpebre che si stanno chiudendo. Per sicurezza accendo la musica e canto VIVO PER LEI di Boccelli e Giorgia. Non importa che non sono nemmeno le 7, qua in condominio mi conoscono. ;-)
Mia figlia si veste e fa colazione mentre io mi lavo e trucco.
7,30 – usciamo di casa
7,35 – ci troviamo in coda, mi scappa qualche parolaccia losca
7,45 – chiamo il muratore per dirgli che sono io che arrivo in ritardo
7,55 – entriamo nel nostro nuovo appartamento da ristrutturare
8,00 – sono d’accordo con il muratore sui lavori da fare
8,10 – sono d’accordo anche con l’elettricista che nel frattempo porta su mia figlia. Li saluto con un augurio sincero di non sentirli per tutto il giorno.
8,20 – lascio Victoria a scuola
8,40 – mi metto in viaggio per il lavoro, ovviamente oggi è in programma la visita del cliente più lontano. Chiamo mia mamma e LUI per dir loro che tutto è ok. Mia mamma si spaventa di sentirmi così presto, si è dimenticata che oggi iniziano i lavori.
9,00 chiamo ing. Paradiso per chiarire il dubbio, tutto ok. Chiamo imbianchino, tutto ok.
9,10 – mi chiama l’elettricista per chiedermi se togliere alcuni fili. Non ho idea di cosa parli e provo rispondere a casaccio
9,20 – mi sento un po’ agitata, decido di cantare a squarciagola IT’S A PERFECT DAY con la speranza di crederci
9,40 – sono inchiodata nel traffico in autostrada per un’incidente. Arrivo tardi dal cliente, lo avviso. Continuo a cantare altre canzoni senza più imitare la pronuncia corretta dell’inglese anche se non conosco le parole. A ritmo rispondo con un grido a quel cafone di camionista che sta di parte che mi ha suonato. Chiudo i finestrini.
10,30 – arrivo di corsa al lavoro, mi scuso ma nemmeno il racconto dettagliato della macchina sbrindellata per metà mi risparmia la predica. Inizio dedicarmi alle clienti
11,00 – mi scrive elettricista che il quadro elettrico è da cambiare, approvo senza capire per bene cosa significhi in soldoni e continuo lavorare
12,00 mi scrive il muratore che domani devo far venire pavimentista, imbianchino ed anche idraulico ( non ne conosco uno, non era previsto…) perché il pavimento di due stanze sotto il muro tolto crea un dislivello, il muro si sgretola è in cucina c’è la perdita di acqua. Spero che la bolletta di questo mese arriva ancora alla signora che ci abitava prima.
12,05 – dopo i tre respiri profondi decido di chiamare il pavimentista ( anche mia figlia di 9 anni dice che è in gamba) e gli chiedo gentilmente con voce acuta se può sbrigare tutto lui.  Accetta e ci va subito
13, 00 – dopo l’ultima consulenza del mattino pranzo con la focaccia farcita ( la metà l’ho rubata a mia figlia) in macchina. Mi fumo una sigaretta e chiamo LUI perché mi consoli
14,20 – riprendo il lavoro ed imparo a pregare per non sentire più ne elettricista ne muratore.
Una cliente cade in bagno e piange, la scena mi fa ridere ma mi trattengo fingendo la tosse, le do una mano per sollevarla nonostante pesi 90/100 kg. L’orribile immaginazione che le finisco addosso mi fa usare anche le forze che non ho. La consegno alla direttrice
17,00- penso di aver finito ma al volo mi inseriscono l’ultima consulenza,  la sig.ra Fatima che non parla bene italiano. In prossimi 45 min penso d’aver imparato di esprimermi in gesti. Anche Fatima non scherza.
18,00 – butto tutte le mie cose nella valigia, strappo l’ordine alla farmacista, urlo un ciao e salgo in macchina per fare i 150 km di ritorno. Ho paura di chiamare il muratore che non ho più sentito.
18, 15 – mi convinco e lo chiamo. Mi dà un report. Muro e giù – ok, le prese malgrado le difficoltà di fili e se farli passare sopra o sotto ( non sapevo nulla) sono spostate, il dislivello del pavimento sotto il muro sistemato con il pavimentista e ok anche il dislivello dei muri verticali ( e due non sapevo nulla), per la perdita di acqua sono entrati a vedere il muro nell’appartamento di sotto ( spero che non abbiano spaventato i miei nuovi vicini, magari quando terminano i lavori  porto loro un fiore).  La conclusione  – ti faccio vedere domani – mi fa venire i brividi
18,30 – chiamo LUI. Mi rasserena finché non ammette che si sente ancora rintronato dalla botta al naso che ha preso ieri in ditta. Taglio sembra vada meglio
18,45 – ascolto il messaggio vocale del papà di mia figlia, devo andarla a prendere dalla sua amica. Leggo il messaggio del cliente di domani che mi promette una giornata bella piena :-( Non potendo sfogarmi con un pugno, comincio a cantare a tutto il gas, facendo i gestacci ai camionisti che sorpasso.
19, 00 – chiamo la mia collega per parlare di cavolate…ma finiamo di parlare di lavoro:-(. Fingo la perdita del segnale per il maltempo
19,30 – senza alcun timore ( io???) mi autoinvito a casa della mia amica dove giace mia figlia. Lei non mi calcola proprio, la mia amica appena mi vede invece mi serve un chilo di merluzzo e mi ordina di mangiare. Cerco di ignorare la sensazione di aver addosso una faccia di quelle un po’ sfinite.  Chiacchieriamo e comincia non importarmi di fare il sopralluogo al cantiere già stasera.
21, 20- faccio due coccole a mia figlia che va a letto
22,00 – invio l’ordine e mi lavo. Cerco di scaricare la tensione scrivendo.
23 circa – sto crollando, esprimo in gesti la preghiera musulmana per dormire bene stanotte e mi corico… Penso al muratore ed all’elettricista….e non è perché mi attraggono…

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Minalee Darak

 

 

 

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