a cura di Giusy Celestini
Mai, neppure nelle mie più incoraggianti elucubrazioni mentali, avrei potuto pensare di assistere a un tale miracolo, al ritorno a piè pari (è proprio il caso di dirlo) all’adorata infanzia, con l’aggiunta però di quel tocco vintage (ancora più rétro dei tempi della mia bimbaggine) messo al punto giusto che più giusto non si sarebbe potuto. Sono mesi che l’ho scoperta e che trascorro con lei ore interminabili del mio tempo. Possiamo dunque chiamarlo amore, senza diritto di replica. E di questo mi prendo ogni responsabilità. Lo dichiaro ufficialmente: mi sono innamorata di Sun Jellies, e adesso vi spiego il perché.
Ma andiamo per ordine. Tutto è nato quando, presa da un desiderio che coltivo da tempo immemore, mi sono imbattuta nelle borsine di plastica stile anni sessanta. Non so se avete presente quelle borsine belline che tornarono di moda intorno agli anni settanta e che da qualche anno sembravano essere cadute in un dimenticatoio tra i più bui e inestricabili. In pratica, in un pomeriggio qualunque di qualche mese fa, da Zara ho avuto una visione:
Si trattava però di una visione illusoria perché queste meraviglie sono destinate a delle bimbe. Ed è così che, mossa dal pensiero di cercarle in ogni dove, sul mio social preferito, Instagram, ho conosciuto Sun Jellies.
https://instagram.com/sunjellies
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Il brand nasce nel 1946 dall’idea di un tal Jean Dauphant, che decide di dar vita a delle calzature chiamate Méduse. La bag, invece, nasce in tempi più vicini a noi ma l’ispirazione è fortemente (e senza alcun dubbio) degli anni sessanta e viene riproposta in chiave moderna, seppur rimanga fedele allo stile dell’epoca. Ora però vi starete chiedendo quali erano queste Méduse di così storica memoria e perché si sotto intenda, nella mia intenzione a parlarvene, un tono entusiastico. Ebbene, vi dico: io le chiamo Ragnetti da sempre (non chiedetemi il motivo, non lo conosco neppure io) e … le ADORO in maniera quasi imbarazzante. Ok, siete pronte? Le scarpe sono queste:
https://instagram.com/sunjellies
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La parola d’ordine è rivoluzione. Per quelle della mia generazione (e senza entrare troppo nel dettaglio, chiameremo in ballo tutte le ragazze che nei primi anni ottanta erano delle bimbe) queste scarpe rappresentavano esclusivamente il mare, gli scogli, la sabbia e la giusta protezione in acqua dalla tracina malefica. Ma tutto può subire delle trasformazioni e delle rivisitazioni ed io, che amo follemente mischiare le carte in tavola, ho trovato pane per i miei denti sfogliando la gallery di Sun Jellies su Instagram. È un tripudio di colori, è uno stupore continuo, è un viaggio attraverso tempi che non si penserebbe mai abbiano delle cose in comune. E invece.
https://instagram.com/sunjellies
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Le Jelly Shoes e le Jelly Bags sono realizzate in materiali riciclabili al 100%. Le scarpe hanno diverse taglie, sia per bimbi che per adulti, e sono disponibili in colori capaci di creare gli abbinamenti più inconsueti ma, al contempo, riusciti.
https://instagram.com/sunjellies
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Il mio desiderio è riuscire ad acquistare un paio di Jelly Shoes e una Jelly Bag entro la fine di questa estate. Ma anche più in là, nel caso, che tanto i modi per indossarle e rivisitarle sono talmente molteplici da perderci la testa.
Trovate lo shop qui: www.sunjellies.com
E il profilo Instagram qui: https://instagram.com/sunjellies
Buonissima e coloratissima estate!
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2 Commenti
Ma guarda te da dove derivano quelli che, per me, erano i “sandali da tedeschi”. Interessante …
Visto che meraviglia?