È la notte di Halloween ma potrebbe essere una notte qualsiasi, mentre scrivo. Una festa che non mi è mai interessata particolarmente, anche se in età adolescenziale qualche volta vi ho pure ceduto (ma mai ai cappelli da strega, il mio anticonformismo me ne ha sempre tenuto lontano!).
Non ho voglia di dilungarmi parlando di zucche, streghe o fantasmi e portare argomentazioni sui pro e contro, piuttosto prendo spunto da questa notte per introdurre lui, uno dei miei registi preferiti, lo strampalato Tim Burton. Una forte stima mi avvicina a questo artista, e un affetto immenso alle sue creature, ispirate ai meravigliosi Johnny Depp (sbaaav) e l’altra musa Helena Bonham Carter.
Odio l’horror ed i film splatter, ho sempre bisogno di un lieto fine (o quasi). Non sopporto le violenze e le morti gratuiti.
Tim Burton è altra cosa e i suoi personaggi gotici, tremendamente ironici ed anche molto umani, mi fanno impazzire. Con cicatrici e nasi brutti, i protagonisti sono spesso dei disadattati nella società, a causa delle loro stranezze e difetti. Sono però orgogliosissimi di quel che sono e ci ricordano che non bisogna avere mai paura.
Per una volta vorrei parlare meno di outfit e più di stile. Siate voi stessi, e date adito ogni tanto alla vostra estrosità… Fatela esprimere!
Mi piace il colore ma oso ancora poco. Sono per la semplicità romantica dai colori tenui e neutri. Mi sono tenuta lontana dal nero per molti anni, a causa dell’eccessiva magrezza e dal vedermi troppo cupa e sciupata con i colori scuri. È però un colore che ho rivalutato solo negli ultimi anni a Parigi (si, lo so che la nomino sempre, ma è una costante nella mia vita. Ve ne parlerò forse un giorno, forse in un altro contesto). Dicevo il nero: tanto elegante, quanto classico. La nominata petite robe noire, che ci rende perfette in qualsiasi soirée.
Direi che è il momento di sdoganare il nero con strisce, inserti di pelle, velluto, in qualsiasi versione o tessuto rivalutiamolo e facciamone il punto cardine!
Giacche in pelle abbinate a gonne lunghissime e camicette in stile collegiale con bretelle alla Edward mani di forbici, ricordando quello sventurato che riesce a far accettare i suoi difetti e a far breccia nei nostri cuori. Oppure giacche napoleoniche e merletti come l’agente di polizia un po’ dark e un po’ punk di Sleepy Hollow. O se vi volete sentire un po’ come Sally, la protagonista di Nightmare before Christmas puntate su anfibi, fibbie e pelle ovunque, aggiungendoci un vestito da sposa di patchwork velluto viola, un po’ funebre!
Molti sono i designer che si sono ispirati a lui nelle sfilate. Famosi sono i bozzetti di Guillermo Menaz (immagine 1) e di altri team di creativi spagnoli (organizzati dall’Art Director Kattaca). La mia caricatura preferita è quella di Lydia di Beetlejuice. Una giovanissima Winona Ryder con vestiti lunghi, pelle chiarissima e labbra dal colore rosso, un collarino bijoux gotico nero, mantelli e l’immancabile (ce l’ho!) cappello nero a tesa larghissima (immagine 2).
Stasera con questo pallore, le occhiaie e gli occhi viola dal raffreddore potrei assomigliare a lei, mi manca solo la frangetta a punta
Siete al corrente che Tim Burton è anche un illustratore appassionato e che crea egli stesso gli storyboard per i suoi film e quelle ambientazioni surreali? Per i fans c’è una esposizione proprio in queste settimane (fino ai primi di gennaio 2016) al Max Ernst Museum Brühl LVR a Brühl in Germania, e poi sarà visibile fino ad aprile al Museo dell’Immagine e del Suono di San Paolo del Brasile!